Votare significa decidere che Italia vogliamo

Il 25 settembre saremo chiamati alle urne per decidere quella che sarà la composizione del prossimo Parlamento.

Un appuntamento importante, il più importante per la vita democratica del nostro Paese. Domenica dovremo decidere che Italia vogliamo e quale direzione prenderemo, da qui ai prossimi cinque anni, su materie fondamentali come ambiente, diritti sociali e civili, Europa.

Partecipare significa provare a incidere. Al contrario, non recarsi alle urne significa lasciare che altri decidano per noi, influenzando la nostra vita e determinando anche quelle che saranno le possibilità che avremo nel futuro.

Oltretutto, quando la sfida elettorale è così polarizzata, anche su temi etici che riguardano la sfera più intima dei nostri diritti, abbiamo il dovere morale di esprimere la nostra posizione. Quello del 25 settembre sarà un appuntamento dove ognuno di noi farà una scelta di campo, assumendosi la responsabilità dell’Italia che sarà.

A chi obbietta che “votare non serve a niente”, che “tutti i partiti sono uguali” rispondo che non è assolutamente vero. C’è differenza nei programmi, c’è differenza nelle persone che li scrivono. Simone Pillon e Alessandro Zan non sono uguali, portano avanti due modelli di società contrapposti sui quali saremo chiamati a decidere.

Così come c’è grande differenza, in materia ambientale ed energetica, tra i programmi elettorali di Azione, Lega, Forza Italia e quelli di Europa Verde.

Tornare al nucleare o guardare a nuove traiettorie verso le rinnovabili passerà per il 25 settembre. Così come il tipo di tassazione che vogliamo. Se crediamo in un sistema progressivo, che cerchi di sostenere le classi sociali più povere o se, al contrario, predilegiamo un sistema incardinato su una flat tax che, invece, ridurrà le tasse soprattutto alle classi sociali più ricche.

Questi sono alcuni temi sui quali saremo chiamati a decidere e, proprio per questo, è necessario rimarcare il fatto che queste elezioni saranno una vera e propria scelta di campo. Questo voto influenzerà, nel bene o nel male, le nostre vite e quelle delle future generazioni.

Il 25 settembre andiamo a votare, assumiamoci la responsabilità dell’Italia che desideriamo.

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