Sostenuto da cavi, sarà il più lungo al mondo, circa 3,2 chilometri
Il ponte sullo Stretto sarà presto realtà. Il progetto, infatti, è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri e ha ottenuto il via libera per decreto. Il testo definitivo deve essere ancora diffuso poiché necessita di ulteriori approfondimenti tecnici.
Fra i primi ad esultare è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che del ponte sullo Stretto aveva fatto il manifesto del suo partito in campagna elettorale. Il ministro ha esclamato: «è una giornata storica, dopo cinquant’anni di chiacchiere, questo Consiglio dei ministri approva il ponte a campata unica che unisce la Sicilia al resto dell’Europa». Anche il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si è mostrato felice per l’approvazione del progetto.
Il ponte strallato, cioè sostenuto da cavi, sarà il più lungo al mondo. Circa 3,2 chilometri che collegheranno Villa San Giovanni e Messina. Il progetto vedrà tra i protagonisti la società ponte sullo Stretto S.p.a. costituita nel 1971 e formata da Rete ferroviaria italiana S.p.a., Anas S.p.a., Regione Sicilia, Regione Calabria e il ministero dell’Economia e delle Finanze che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La realizzazione del ponte darà l’opportunità di lavorare a molte migliaia di persone per diverso tempo, si stimano lavori della durata di circa cinque anni secondo Edoardo Rixi, viceministro leghista al Mit. Questo perché i lavori non partiranno da zero ma bensì dalle autorizzazioni già ottenute nel 2012 in merito ai raccordi ferroviari e stradali.
Sul progetto si stanno già scagliando le associazioni ambientaliste, come il WWF, secondo il quale il progetto è: «opera fallimentare, dagli elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari». Sempre secondo l’associazione: «il General Contractor Eurolink, capeggiato da Webuild, che ha progettato il ponte sospeso ad unica campata e doppio implacato stradale e ferroviario, che si vuole rilanciare, non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari sul progetto definitivo redatto nel 2010».