L’era della velocità e della digitalizzazione ha trasformato le festività natalizie in una corsa all’oggetto del desiderio e al regalo, anziché in un’occasione di riposo e di riflessione spirituale. La sacralità del messaggio morale, umano ed evangelico è scemata in favore dell’acmé consumistica: sconti, promozioni, offerte di prodotti.
Tuttavia, rispetto a tutto ciò, siamo oramai abituati.
C’è, ad ogni modo, una consuetudine che dovremmo iniziare a seguire: per le festività non regaliamo inutilità materiali, destinate ad essere dimenticate immediatamente dopo un meschino sorriso di ringraziamento. Offriamo libri, promulghiamo informazione, approfondimento, fantasia, sogno, pensiero, riflessione, studio. Appassioniamo il prossimo alla bellezza.
È un monito a cui abbiamo voluto dedicare la rubrica di oggi, in chiave natalizia: omaggiamo gli altri con delle pagine da sfogliare, di qualunque genere, pensate in base ai gusti del ricevente. Così non solo aiutiamo un settore tremendamente in crisi, ovvero l’editoria, ma rendiamo anche più ricchi gli altri. Un libro non cambierà il mondo, sia chiaro. Ma una generazione di uomini e donne che abbiano letto tanti libri può migliorare la società. Regaliamo libri e accresciamo quella ricchezza che nessun altro potrà mai diminuire o togliere. La cultura.