In tempi in cui la serietà in politica è un’anomalia, i privilegi della classe dirigente non destano ormai così tanto scalpore. Le cronache spesso ci raccontano molti episodi in cui i nostri rappresentanti godano di effettive peculiarità e benefici. E ce ne facciamo una ragione.
Elisabetta Trenta (ex Ministro della Difesa), tuttavia, ha ecceduto perfino le regole non scritte della pacifica accettazione. Nonostante la cessazione dalla carica ministeriale, abita ancora in un grande appartamento nel quartiere San Giovanni a Roma, un alloggio “di servizio” ottenuto all’inizio dell’incarico di Ministro.
“Ho una vita di relazioni, mi serve uno spazio grande”, ha sostenuto. Il prezzo dell’affitto è assai irrisorio, giacché l’immobile costa più o meno 540 euro al mese, all’incirca il prezzo di un monolocale diviso fra due studenti nella Capitale.
Allora, ci torna in mente la vecchia storia di Giuda Iscariota, che tradì Gesù per trenta denari, e poi lo baciò. Da quel momento, l’espressione “trenta denari” si utilizza per indicare dei soldi non pagati.
Le beffe della sorte spesso rendono tutto più simpatico. Perfino il cognome di chi, oltre a servire il Paese, faceva fessi i suoi abitanti.