Dopo aver portato in piazza migliaia di persone e aver illuso una parte (non cospicua per fortuna) degli italiani di poter cambiare il sistema, anche le Sardine si prendono un momento di pausa, così come accade per una coppia di teenager dopo la prima vacanza a Ibiza separatamente.
Il movimento che, sotto la guida di Santori, ha invocato giustizialismo e libertarismo, oggi ha le mani legate, un po’ per il virus (il quale ha rivoluzionato gli equilibri sociopolitici) e un po’ per gli italiani, che fessi al cento per cento non sono.
Chapeau a chi porta, pacificamente, tanti giovani in piazza, benché di incolore politico non si potesse parlare, perché le sardine si sa da quale mare provengono. Mar Nero escluso a priori.
Il problema è che alle manifestazioni devono seguire le proposte, che invece sono mancate. È facile dire che il sistema non funziona; è assai difficile farlo funzionare. Non bastano gli slogan e certo populismo lo insegna.
Così anche le Sardine, nate in politica e sfruttate dalla stessa, sono tornate in scatola. Destinate a scadere sul ripiano, polveroso, della vecchia e astuta politica italiana.