Verba manent: politici e influencers

Giuseppe Conte, per fronteggiare la seconda ondata, ha chiesto l’aiuto da casa Ferragni. 

Chiara e suo marito, insieme, su Instagram sono seguiti da quasi 35 milioni di utenti, per lo più giovani e giovanissimi. Con la loro forza social, se possono aiutare a diffondere un messaggio giusto, ben venga. 

Il problema, però, sta a monte: è davvero necessario che la politica, da anni repellente allo status popolare, chieda aiuto ad altri, perché da sola non basta? O l’Italia di oggi si governa anche in base al numero di followers?

C’è da dire che la coppia più famosa dei social, fin dall’inizio, ha aiutato a combattere la pandemia, attraverso raccolte fondi e messaggi dignitosi. 

Tuttavia il discorso di cui sopra torna, irrisolto, e la loro audacia in questo caso non basta. 

Alla politica che si fa aiutare dagli influencers c’è chi, un po’ retrò, preferisce ancora che la politica stessa sia influente. 

Non è retrogradismo, ma senso delle istituzioni. Che in Italia, talvolta, sarebbero da istituire daccapo. 

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