Luca Morisi ha problemi di droga? Fatto umano. Luca Morisi spacciava? Fatto giudiziario. Luca Morisi sta subendo vendetta da parte di tutti quelli verso cui, insieme al suo staff, ha gettato fango mediatico? Fatto politico.
La faccenda dello stratega del successo della Lega è così tripartita.
E i commentatori, i giornali e i partiti che speculano sul primo fatto, quello umano, adoperano una banale vendetta che non porta a niente, se non a una mera soddisfazione personale. Ma, res sic stantibus, ne vale la pena? Forse no. Il fatto umano dà la possibilità a tutte le vittime della “bestia” di non dimostrarsi “bestie”. Adoperare eleganza: in fondo, ormai Morisi è un uomo contraddetto dai fatti e dalle sue ammissioni.
Riguardo al fatto giudiziario, per piacere, che non si scriva una condanna ancor prima che le indagini vengano concluse. Sottolineiamo: indagini. Neanche imputazione, ma solo investigazioni. Anche in tal caso, ha senso vendicarsi costruendo un processo mediatico, nonostante, spesso, la macchina social (e sociale) della Lega abbia accusato chiunque, pur celandosi dietro flebile garantismo? Forse no.
E infine, l’ultimo punto, ossia il fatto politico. Salvini dimostra l’ambivalenza retorica di chi ha le spalle al muro, per motivi partitici, elettorali (le previsioni circa l’esito delle amministrative non sono ottimistiche come quelle relative alle elezioni regionali del Veneto, per intendersi) e da ultimo anche personali – i rapporti con Morisi sono da sempre molto stretti. E se Cucchi era un drogato e alla sorella non fosse dovuta alcuna scusa, se il ragazzo del citofono era un presunto spacciatore a priori, Morisi invece è solo un amico da aiutare.
C’è droga e droga, ci sono drogati e drogati, dunque. In fondo, è anche comprensibile: Salvini fa l’amico con gli amici e il giustiziere con gli sconosciuti. Chissà come si comporterà d’ora in avanti, perché la droga continua a esserci e a “circolare” – 500.000 persone hanno addirittura firmato per legalizzarne un certo tipo – così come spacciatori e spacciati esisteranno a lungo. La lezione dell’amico redimerà il capobranco?
