Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, uno dei personaggi più importanti del panorama culturale italiano. L’artista si è spento il 1º gennaio 2003, a 64 anni, a causa di un carcinoma ai polmoni, diagnosticato nel lontano 1997.
Le produzioni discografiche
Nato a Milano nel 1939, a soli 15 anni inizia a suonare la chitarra, seguendo il modello dei jazzisti statunitensi. Per pagarsi gli studi, inizia a suonare in alcuni noti locali milanesi dove conosce Adriano Celentano, Enzo Jannacci e Mogol, il quale lo invita alla casa discografica Ricordi per un’audizione.
Qui viene notato da Nanni Ricordi, direttore artistico dell’omonima casa editrice musicale, che gli propone di incidere un disco dando inizio alla sua carriera. Uno dei suoi primi brani pubblicati, nonché uno dei più importanti, è Ciao ti dirò, uno dei primi pezzi rock in italiano, scritto con Luigi Tenco, un cantautore e compositore italiano.
Negli anni ‘60, Gaber raggiunge il successo con il lento Non arrossire, con il quale partecipa a Sei giorni della canzone, una manifestazione musicale italiana che si svolgeva nella città di Milano. Sempre in questi anni, partecipa a quattro edizioni di Sanremo: nel 1961 con il brano Benzina e cerini, in coppia con Maria Monti; nel 1964 presenta Così felice, in coppia con Patricia Carli; nel 1966 con uno dei suoi successi più grandi, Mai, mai, mai (Valentina), in coppia con Pat Boone e, nel 1967, con E allora dài!, in coppia con Remo Germani.
Il successo teatrale
Dopo aver preso parte a vari spettacoli televisivi, Gaber, negli anni ‘70, abbandona la TV e inizia una nuova carriera dedicandosi al teatro. Il primo spettacolo musicale che porta al Piccolo Teatro di Milano è Il signor G, composto da canzoni, monologhi e racconti. Successivamente mette in scena Storie vecchie e nuove del signor G, Dialogo tra un impegnato e un non so e Far finta di essere sani, ottenendo un grande successo.
Negli anni ‘80 dà vita allo spettacolo Anni affollati e poi, firma la commedia in due atti Il caso di Alessandro e Maria, insieme a Mariangela Melato. Tra il 1989 e il 1992 Gaber diventa direttore artistico del Teatro Goldoni di Venezia.
Premi e riconoscimenti
Giorgio Gaber ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Tra i più importanti ricordiamo: il Premio Tenco, nella prima edizione della rassegna musicale nel 1974; la candidatura come miglior attore non protagonista al David di Donatello 1992 per il film Rossini! Rossini!; nel 2001: Targa Tenco per la migliore canzone, con il brano La razza in estinzione e, infine, postuma nel 2003, un’ulteriore Targa Tenco per il miglior album, con Io non mi sento italiano. Data la sua influenza a livello culturale, dopo la sua morte, la Fondazione Giorgio Gaber, nel 2004, ha creato in suo onore il Festival teatro canzone Giorgio Gaber, a cui hanno partecipato i più importanti artisti italiani che hanno riproposto, nelle varie edizioni, i brani di Giorgio Gaber.
A lui viene intitolato anche il rinnovato auditorium sotterraneo del Grattacielo Pirelli di Milano, una piazza a Trieste e una ad Arezzo, un francobollo commemorativo e, nel 2021, dopo vent’anni di chiusura e lunghi lavori di ristrutturazione, viene riaperto lo storico Teatro Lirico di Milano, rinominato “Teatro Lirico Giorgio Gaber”. Inoltre, conservato presso l’Associazione culturale Giorgio Gaber, è possibile trovare il suo archivio, costituito da materiale discografico, audiovisivo, fotografico e testuale.