USA: Trump a processo per frode fiscale nel 2023

Donald Trump e i suoi figli a processo per frode fiscale a ottobre 2023. Corsa alle presidenziali difficile per l’ex-presidente.

La Corte Suprema ha rigettato la richiesta del tycoon di non presentare le sue dichiarazioni dei redditi di alcune società. Trump accusa i Dem della Commissione parlamentare. Per i Blu d’America corsa contro il tempo, nel 2023 la Camera sarà a maggioranza repubblicana.

IL CASO

Problemi in vista per Donald Trump e i suoi tre figli. L’accusa di frode fiscale e il conseguente processo civile andrà avanti. La procuratrice di New York Laetitia James muove accuse sul valore degli asset delle società della famiglia Trump che sarebbe stato gonfiato per condizioni più accondiscendenti da parte delle banche.

La storia parte dall’elezione di Joe Biden, quando la Commissione della Camera degli Stati Uniti chiese a Trump le sue dichiarazioni dei redditi mai pervenute. Sei anni di carte fiscali riguardanti le società House Ways and Means Committee. I legali dell’ex-presidente hanno fatto domanda di negazione delle carte adducendo la natura strettamente politica e persecutoria della richiesta della Commissione. Palla che quindi è passata di netto alla Corte Suprema.

LA DECISIONE DELLA CORTE E LA RISPOSTA DI TRUMP

La Corte ha rigettato la richiesta dei legali con l’unanimità del voto dei saggi. I documenti fiscali dovranno essere consegnati il prima possibile e inviati al Dipartimento del Tesoro per le accertazioni. L’udienza per il processo è fissata per l’Ottobre del 2023. La richiesta della procuratrice per la famiglia Trump è di danni allo Stato per 250 milioni di dollari e l’interdizione nella dirigenza di società.

Naturalmente Donald Trump è salito subito sul suo palco denunciando la totale partigianeria dei Dem presenti nella Commissione della Camera, arieggiando il continuo della caccia alle streghe che lo perseguiterebbe da anni. Il Presidente Trump sa bene volgere a suo vantaggio situazioni spinose come questa che già gli sono capitate e, come ormai leitmotiv, spara contro tutto e tutti. Stesso modus operandi che lo portò a vincere prima le primarie repubblicane per la candidatura a Presidente e, poi, la corsa alla Casa Bianca contro Hillary Clinton. È l’uomo solo contro tutti.

DEM VS. TRUMP

Dalla parte dei Democratici abbiamo un risultato mai raggiunto prima contro Donald Trump da quando è entrato nel panorama politico del paese, ovvero l’accesso a un mare di carte che potrebbero incriminare il tycoon. Dalla parte di Trump abbiamo, invece, la vittoria striminzita alle ultime elezioni di Mid Term, che hanno sì “salvato” Capitol Hill dall’onda rossa, ma hanno decretato la maggioranza repubblicana alla Camera. La richiesta della consegna dei documenti ha scadenza Gennaio 2023, quando proprio la nuova Camera si riunirà per la prima volta e la maggioranza del Commitee sarà rossa.

VERSO LE ELEZIONI 2024

Se Trump riuscirà a prendere tempo fino ad allora, la storia potrebbe avere una deviazione e nuovi sviluppi con i Repubblicani ancora troppo fragili per cercare un sostituto acclamato come il tycoon, con la probabilità di affossare qualsiasi nuova richiesta di consegna.

Donald Trump aveva appena iniziato la crociata contro il suo possibile avversario alle primarie repubblicane per la candidatura del 2024, il governatore della Florida Ron De Santis in continua ascesa. Adesso deve fermare l’impeto per la guerra interna al partito e cercare di convincere lo stesso a un’altra possibilità. Evenienza che ha una buonissima probabilità di riuscita dati i molti parlamentari vicini a lui che è riuscito a far eleggere alle Mid Term.

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