Uno squarcio di normalità nel Lazio: alla scoperta del festival dantesco

La storia del Festival inizia nei primi anni 2000; grazie all’idea di Paolo Pasquini di ridare nuova luce a Dante e alla sua poetica. Idea che si avvera solo nel 2010 con la prima edizione del concorso giovani interpreti della Commedia al Teatro Ghione e con il successivo invito del Miur e della Rai alla giornata inaugurale dell’anno scolastico 2011 tenutasi al Quirinale, facilitata dalla mediazione della Società Dante Alighieri, principale patrocinante del Festival.

Dal 3 al 28 dicembre 2021 si terrà la 1° edizione del Festival Dantesco nel Lazio; promosso da uno stanziamento della stessa regione, organizzato in collaborazione con l’associazione Xenia e con il Centro di Studi Storici, grazie ad un progetto che mira a finanziare – con circa tre milioni di euro – 221 attività.

La manifestazione coinvolgerà due città per ogni provincia: Viterbo e Oriolo (VT), Amatrice e Poggio Moiano (RI), Anagni e Piglio (FR), Sabaudia e Fondi (LT). In ultima istanza la festa di conclusione si terrà presso il complesso di San Carlo ai Catinari, a Roma. Ogni giornata sarà piena di attività che ci porteranno alla scoperta (o meglio alla riscoperta) del sommo Poeta Dante Alighieri. Attività che coinvolgeranno grandi e piccini; passando dall’esposizione di rari volumi antichi a spettacoli e degustazioni, fino ad arrivare al gran finale che vedrà l’esibizione al complesso San Carlo ai Catinari di Andrea Sestieri illusionista di fama internazionale.

Questa sarà un’occasione molto interessante per far scoprire ai più piccoli (e far riscoprire ai più grandi) la bellezza della commedia Dantesca, facendoci vivere momenti magici che mancano da fin troppo tempo e riassaporare così una normalità che sembrava ormai scomparsa.

La normalità post covid riparte da progetti come questo, che mirano a far conoscere figure storiche del nostro paese, e allo stesso tempo a far sviluppare l’interesse di vecchie e nuove generazioni verso il teatro, il cinema e tante altre attività che durante questi due anni sono state abbandonate. Il nostro invito è quindi di non perdere l’occasione di riscoprire Dante Alighieri che, grazie a questo festival, riprende vita e siamo sicuri che ci stupirà un’altra volta.

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