Un percorso tra le collane dell’editoria italiana

Ogni editore definisce per la propria casa editrice una linea editoriale, dunque un progetto che diventa la carta identità del proprio marchio editoriale. L’editore, dunque, sceglie il genere, il pubblico di riferimento, la veste grafica, la tipologia di autori da pubblicare. Tenendo conto di tutti gli elementi che rendono riconoscibile una casa editrice, si definisce poi un catalogo, spesso costituito anche di collane.

Per analizzare meglio il concetto di “collane editoriali”, prendiamo in riferimento l’analisi di Gian Carlo Ferretti. Critico italiano, definito il massimo studioso dell’editoria italiana contemporanea, nei suoi saggi ha affrontato i problemi del rapporto fra scrittore e società, dell’industria culturale e del mercato editoriale. Tra i suoi contributi più importanti si ricordano i saggi su Elio Vittorini (L’editore Vittorini, Einaudi 1992) e su Cesare Pavese (L’editore Cesare Pavese, Einaudi 2017). Per Ferretti le collane definiscono la storia dell’editoria. Sono una risposta al periodo storico e si delineano anche come elastiche. Ogni collana ha alla base un fil rouge che va rispettato e che ne permette l’identificazione da parte del lettore. Dunque, al di là dei titoli che andranno a costituire le collane, è importante che si mantenga un filo conduttore e l’intento di quella specifica collana.

In alcuni casi le collane possono essere eterogenee, presentare pertanto opere diverse tra loro. Qui aiuta molto la scelta e il rispetto della veste grafiche che permettono al lettore di identificare la collana di appartenenza di un determinato libro. A ciò si aggiunge anche la tipologia di lettore che si vuole raggiungere con uno specifico progetto all’interno della casa editrice. Un esempio è la “Biblioteca Adelphi”, collana fondata nel 1965: in questo caso, nonostante la diversità delle storie, il fil rouge è l’apertura verso tutti i generi ma soprattutto la volontà di pubblicare autori unici. 

Le collane possono essere costituite anche da una forte omogeneità, possedendo dunque una identità tematica, di generi, di provenienze, di prezzo, di numero di pagine. Nell’ultimo caso si pensi alla collana “Centopagine” della Giulio Einaudi, diretta da Italo Calvino: l’obiettivo del direttore di collana era prediligere il racconto lungo o il romanzo breve e vi troviamo soprattutto autori dell’Ottocento.

Da un’idea di Luigi Rusca, nel 1929 nasce la celebre collana “I Libri gialli”, pubblicata da Mondadori. Tale collana si distingue nella storia dell’editoria per aver definito e dato un’identità a un genere: i gialli. Romanzi polizieschi e investigatori che, oltre per il genere, si contraddistinguono attraverso la veste grafica gialla che permetteva di spiccare tra gli scaffali. Sin da subito si decretò il successo commerciale della collana e del genere e tra gli ingredienti vi furono  la veste grafica accattivante e la qualità sia dei testi pubblicati sia delle traduzioni e un prezzo accessibile a un ampio pubblico.
All’interno di una collana i libri possono essere legati da una tematica. Nel caso della collana I Meridiani, fondata e diretta da Vittorio Sereni per Mondadori nel 1969, l’interno è unire e proporre un panorama di classici sempre contemporanei. Si uniscono intorno alla collana autori italiani e stranieri, del passato o recenti. Ciò ce li unisce è il concetto di “classico” andando dunque a dare una definizione più completa di “canone”. La collana di Sereni non solo si distingue per il prestigio delle opere pubblicate, ma anche per la veste grafica raffinata, importanti apparati critici curati da importanti studiosi.

Le collane possono essere dedicate a uno specifico momento storico. Un esempio sono i Coralli: collana nata nel 1947 presso la Giulio Einaudi, curata da Cesare Paveso. L’intento del progetto è la pubblicazione di romanzi e racconti degli scrittori contemporanei italiani e stranieri. In essa andò a confluire la storica collana Narratori contemporanei.
Negli anni Novanta si diffondono i tascabili, nello specifico questo avviene con la nascita dei Tascabili Economici Newton 100 pagine 1000 lire. È chiaro sin da subito l’intento di giungere a un ampio pubblico, con i grandi classici italiani e stranieri, contemporanei e non. Questo era possibile attraverso un’edizione, a differenza per esempi dei Meridiani, che desse poco conto ala veste grafica, al tipo di carta utilizzata. Si trattava di volumi sottili con cover beige e una rilegatura. che aveva la pericolosa tendenza a scollarsi spargendo pagine ovunque. Tuttavia permise a molti lettori, soprattutto giovani, di avvicinarsi a grandi opere.

Giungendo alla contemporaneità, tra i progetti più interessanti spicca la nascita di Accento Edizioni: casa editrice milanese, fondata nel 2022 da Alessandro Cattelan e Matteo B. Bianchi. Il catalogo della casa editrice presenta di per sé uno specifico obiettivo: portare alla luce voci nuove e originali della narrativa e anche quei libri significativi che sono scomparsi dalle librerie. Al suo interno il catalogo di Accento si divide in tre collane. Accento Acuto con la pubblicazione degli esordienti; Accento Grave con i fuori catalogo e quindi la riscoperta; Dieresi con la realizzazione di saggi prettamente contemporanei. Come si può notare, ciascuna collana presenta un proprio obiettivo, i libri sono legati da un fil rouge. Ma non solo: le collane stesse sono legate tra loro con l’intento generale di dare spazio alla scoperta di nuove voci nell’editoria.

Negli anni le collane hanno permesso alle diverse case editrici un processo di maggiore fidelizzazione dei propri lettori e uno degli elementi essenziali per garantire ciò è essere subito riconoscibili sugli scaffali delle librerie e poi, soprattutto, far sì che il lettore sia indotto a esplorare le pubblicazioni dei titoli di una collana.

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