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Il 4 marzo, in una soleggiata giornata romana che mostrava già i primi segni inconfondibili della primavera, i sindacati e i lavoratori del turismo si sono incontrati al Colosseo per prendere parte a una manifestazione che ha l’obiettivo di rilanciare il settore forse più duramente colpito dalla pandemia.
“Let’s Restart Tourism, Save Jobs, Protect our wealth, Together – Rilanciamo il turismo, tuteliamo il lavoro, proteggiamo il nostro patrimonio, insieme”: questo lo slogan della manifestazione promossa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che si è estesa anche ad altre città italiane, quali Venezia, Rimini, Palermo e Cagliari. A Roma, accanto ai manifestanti, c’era anche il leader nazionale della Cgil, Maurizio Landini.
L’evento, che si è svolto nella Piazza del Colosseo, a partire dal primo pomeriggio, ha visto la presenza di centinaia di addetti – non solo del Lazio, ma di tante altre regioni italiane che stanno vivendo la medesima situazione – già coinvolti dalle procedure di licenziamento collettivo previste dalle imprese della filiera turistica.
Un grande abbraccio al Colosseo
Speranza. Questo si leggeva sui volti dei manifestanti. Speranza e tanta voglia di dare nuovamente vita a un settore che in Italia vale circa il 7,0% del PIL e il 7,1% degli occupati (quasi 1,7 milioni di addetti). Ma dietro a questi numeri c’è tanto altro: padri e madri di famiglia, giovani con un futuro incerto, persone che hanno investito tutta la propria vita in questo settore duramente colpito, forse in maniera irrimediabile, dagli eventi degli ultimi due anni.
Palloncini rossi, bianchi e verdi – a simboleggiare la bandiera italiana – ondeggiavano nel cielo, sullo sfondo di un Colosseo finalmente ripreso da assalto dai turisti che osservavano e applaudivano con ammirazione i manifestanti, in segno di solidarietà.
E poi quel grande abbraccio attorno al Colosseo: una catena umana si è stretta attorno all’imponente monumento, circondandolo completamente, proprio a voler simboleggiare un atteggiamento di difesa verso uno degli emblemi del turismo non solo strettamente romano, ma anche italiano.
Alessandra Pelliccia, segretaria generale della Filcams Cgil Roma Lazio, ha espresso tutto il suo entusiasmo e il suo appoggio a questo commovente gesto simbolico: “[…] abbracciamo uno dei simboli del turismo per raccontarne la crisi e il bisogno fortissimo che il governo assuma iniziative straordinarie di sostegno e protezioni per il sistema nel suo complesso”.
Solidarietà per la guerra
Ma non solo pandemia. Il settore si ritrova ora nuovamente destabilizzato dalle tensioni legate al conflitto in atto in Europa. Ed ecco che, accanto alle casacche che riportavano la scritta “Rilanciamo il turismo. Difendendo il lavoro proteggiamo il nostro patrimonio”, i manifestanti hanno scelto di indossare il fiocco della pace.
Se c’è una cosa che questi lavoratori – queste persone, prima di tutto – hanno dimostrato è che bisogna continuare a lottare per il proprio lavoro, sebbene la situazione stia degenerando giorno dopo giorno. Il lavoro nobilita l’uomo, lo rende parte di una società e gli conferisce una dignità, ed è proprio questa che reclamavano a gran voce i lavoratori vittime di licenziamenti: una dignità lavorativa, ma soprattutto come esseri umani.