Dal 2 al 7 aprile a Viterbo la settima edizione dello spin-off di Medioera, festival della cultura digitale. Performance e residenze artistiche: tra i protagonisti Margherita Landi e Diana Lola Posani
Riscoprire le relazioni umane e attualizzarle al presente. Questo l’obiettivo di Visioni Future, lo spin off del festival Medioera – Cultura Digitale, giunto quest’anno alla settima edizione. L’evento è in programma dal 2 al 7 aprile in tre località del Viterbese: Villa Citerno, Roccalvecce e negli spazi di strada di San Lazzaro, con l’organizzazione della Aps Gioventù protagonista, il patrocinio della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Viterbo, dell’Atcl Lazio, della Camera di Commercio di Viterbo e Rieti, l’università IUAV Venezia e lo Short Theatre Festival.
I temi
Il festival ha l’obiettivo di promuovere la riflessione critica attorno al tema della relazione fra esseri umani ed ecosistema digitale, in un’ottica di sostenibilità e piena accessibilità. Il tutto promuovendo la pratica performativa che indaga la relazione fra corpi e spazi, fisici e mentali.
La parola chiave dell’edizione 2024 è “ascolto”: l’obiettivo è attivare una riflessione sullo spazio in cui ascoltare ed essere ascoltati. Luoghi fisici e mentali attraversati da suoni e parole, da gesti e posture. Il progetto è una nuova produzione che vuole, attraverso la ricerca degli artisti selezionati che intendiamo ospitare in residenza, proporre un nuovo ambiente relazionale tra gli spazi indicati e gli spettatori attraverso l’esito del percorso di ricerca stesso.
Gli artisti
Protagonisti saranno Diana Lola Posani, Martina Carbone, Beatrice Resta, Danila Gambettola, Margherita Landi, Teresa Barbagallo, Sebastiano Sicurezza, Angelo Ricciardello.
Diana Lola Posani, sound artist, performer e curatrice, è facilitatrice di Deep Listening certificata dalla Deep Listening Foundation. Martina Carbone è performer di visual music, ama sperimentare vari media per esplorare il rapporto tra utente e opera d’arte, con un focus specifico sulla percezione sonora. Per questo nella sua ricerca lavora sulla funzione dell’ascolto attivo, ovvero sulla stimolazione uditiva come canale di consapevolezza e conoscenza. Beatrice Resta è performer e Vj, ha curato il sound dell’opera HI-Malware presentato al Club Silencio di Torino, e ha lavorato al sound dell’opera Hic est Ignis presentato alla galleria Contemporary. Margherita Landi è coreografa, video maker e antropologa: nel tempo ha esplorato Augmented Reality (AR), Virtual Reality (VR), Projection mapping e diversi social media. Nel suo progetto anche Agnese Lanza, danzatrice contemporanea, ha lavorato con diversi coreografi come Rosemary Lee, Tino Senghal, Robert Clark, Anton Mirto, e altri tra il Regno Unito, Italia e Giappone. Danila Gambettola propone un tratto di “The broken girl”, una serie continua di performance che esplorano le relazioni tra la cultura della magia, il movimento e i linguaggi del performativo. In particolare, la performance CU*MMIA*1 è un atto magico di natura installativa e performativa che si manifesta attraverso una contronarrativa immaginifica di un sud Italia subalterno e marginale. Teresa Barbagallo, Sebastiano Sicurezza e Angelo Ricciardello sono i protagonisti del collettivo “Royal Divorce”, con una performance site specific ideata a partire dalle sonorità dell’album “Disintegration Loops” di William Basinski. Attraverso il montaggio di immagini di scarto si dà vita a un racconto sul perturbante domestico, sulla solitudine condivisa e sulla vita precedente delle immagini.
Il programma
Visioni Future inizia il 2 aprile con le residenze degli artisti, in programma fino al 5 aprile. I lavori verranno restituiti al pubblico domenica mattina (ore 11) con la performance di Diana Lola Posani, Martina Carbone e Beatrice Resta a Roccalvecce, e nel pomeriggio (ore 18) con Danila Gambettola e il collettivo Royal Divorce a Villa Citerno. Margherita Landi sarà protagonista della sua performance invece sabato pomeriggio (ore 17.30) negli spazi dell’area di strada San Lazzaro.
I luoghi
L’evento si svolgerà in tre luoghi individuati: il primo è Villa Citerno, nella prima prossimità della cinta muraria medioevale della città di Viterbo. Un manufatto del XIV secolo, antico ritiro dei monaci cistercensi che albergavano nel vicino complesso conventuale di Santa Maria in Gradi, oggi sede dell’Università della Tuscia. Il secondo è il borgo di Roccalvecce, frazione del Comune di Viterbo: antico insediamento etrusco, divenne successivamente un castrum romano e nel Medioevo passò attraverso vari signori, tra cui Ponzio e la famiglia Monaldeschi. Il terzo, il parcheggio dell’area commerciale in strada San Lazzaro, a Viterbo.
Tutte le info al sito visionifuture.medioera.it