Tutelare il made in Italy: la questione Prošek

La questione del vino croato “Prošek” ha riaperto un dibattito acceso: la tutela del Made in Italy e la lotta all’Italian Sounding.

Nei mesi scorsi, è stata presentata dalla Croazia una domanda di protezione della menzione “tradizionale” sul vino Prošek il cui nome è immediatamente riconducibile al Prosecco italiano già riconosciuto tra le DOP, apprezzato e gustato in tutto il mondo.

Per questo, insieme ad altri deputati, ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di non attivare la procedura richiesta dalla Croazia.

Purtroppo ci è stato risposto che la Commissione ha l’obbligo di valutare l’ammissibilità e la validità delle domande di protezione delle menzioni tradizionali e quindi anche la domanda sul Prošek sarà istruita e valutata. La procedura prevede la pubblicazione della domanda per 60 giorni entro i quali tutti i soggetti interessati possono presentare obiezioni motivate.

Il Governo italiano presenterà le sue osservazioni motivando che questo tipo di menzione tradizionale non può essere una modalità per aggirare le stesse norme europee di protezione del Prosecco italiano. Se la Commissione dovesse approvare la domanda da parte della Croazia, significherebbe che la protezione delle DOP e delle indicazioni geografiche protette (IGP) nell’Unione europea può essere facilmente aggirata.

Forza Italia anche nel corso dei lavori del Partito Popolare europeo, tenutosi a Roma, ha espressamente manifestato le sue motivazioni contrarie a tale ipotesi di riconoscimento ritenendo che l’Europa debba proteggere tutti i prodotti di origine controllata, altrimenti verrebbe meno uno dei suoi segni distintivi. Io credo che anche le differenze alimentari degli Stati membri siano un valore aggiunto e vadano tutelate.

È necessario che venga messa in atto da parte dell’Europa, ma anche dell’Italia, una politica più attenta ai problemi reali delle filiere, simbolo per il nostro Paese del Made in Italy che vale oltre il 25% dell’export agroalimentare italiano. Una politica che tuteli e che promuova maggiormente le Indicazioni Geografiche.

Sono anni che i Consorzi di Tutela devono combattere in tutto il mondo le usurpazioni e le imitazioni, soprattutto quelle del settore lattiero-caseario italiano, come il Parmigiano Reggiano in versione “Parmesan”, il Gorgonzola o il Grana Padano, solo per citare alcuni esempi. Spesso ho sottolineato come il principio fondamentale dell’Europa sia sempre stato quello di essere uniti nella diversità, ma rispettando la stessa ed in questo caso è proprio il rispetto verso la storia e la cultura del nostro Paese che viene meno.

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