Tre urgenze: ne va della tenuta sociale del Paese

Riceviamo e pubblichiamo questo commento dell’avvocato Angelo Lucarella, già vice presidente coordinatore Commissione Giustizia del Ministero Sviluppo Economico, sul tema della tenuta sociale in Italia.

“Combatto da mesi per sensibilizzare sulla questione.

Il nuovo Governo spero abbia a cuore queste tre urgenze indifferibili per il Paese (avviando una successiva stagione di riforme tributarie seriamente sopportabili dai cittadini):

1) ABROGAZIONE emendamento Pittella – legge 215/2021;

2) ABROGAZIONE sanzioni del 200% e del 100% con ammodernamento delle stesse al sopportabile umanamente – legge 472/1997;

3) APRIRE a recupero dei contribuenti produttori di Pil (con rottamazione, saldo e stralcio e pace fiscale con estinzione per “opera-contributo umano uguale frutto comune” nei casi di praticabilità, ma occorre disciplina ad hoc per quest’ultima).

Ne va della tenuta sociale. Nel frattempo chiudono partite iva come non mai e migliaia di contribuenti cadono senza potersi rialzare.

C’è un articolo della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo che parla chiaro: “Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni”. Si tratta dell’art. 1 del prot. addizionale CEDU siglato a Parigi nel 1952.

Stiamo diventando un Paese che, se rimane in piedi questo sistema tributario sproporzionato rispetto alle capacità delle piccole-medio imprese senza armonizzare il tutto alle possibilità effettive di contribuzione pro-capite e per famiglia, rischiamo vere e proprie espropriazioni di massa e fallimenti incolpevoli.

Si auspica intervento congiunto di Parlamento e Governo perché il Paese rischia di crollare senza dimenticare, tra le altre cose unite alla delicata contingenza fiscale, la drammatica situazione del caro bollette che può essere tamponata, quantomeno nel breve periodo, con intervento compensativo di Stato o dell’UE”.

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