The pinksquad: Ocasio-Cortez, la rivoluzione rosa anche nella comunicazione politica

Nelle elezioni di midterm americane, Alexandria Ocasio-Cortez è stata eletta al Congresso degli Stati Uniti d’America per i democratici; la Ocasio-Cortez ha 29 anni ed è un’attivista ed educatrice, che vive nel Bronx, a New York. È la più giovane deputata eletta negli Stati Uniti, ma il vento di novità che sprigiona non è rappresentato soltanto dalla giovane età o dalla provenienza dai sobborghi newyorkesi: il suo cavallo di battaglia è, infatti, la comunicazione politica.

La diversità nella sua comunicazione è la spontaneità e la vicinanza alla gente. Proprio partendo dall’uso che lei fa di Instagram, si comprende quanto cerchi di avvicinarsi il più possibile ai suoi elettori: condivide storie nel suo appartamento o lungo i corridoi del congresso, usa emoji, scatta selfie e racconta la sua nuova vita da deputata. Non si preoccupa di usare un linguaggio giovanile e poco istituzionale e comincia normalmente le sue storie, esclamando: “hey guys!”, evidenziando quanto sappia parlare ai millenials e come sappia stuzzicare la loro curiosità, usando la dialettica tipica dei blogger e degli influencer.

Dal suo profilo Instragram potrebbe essere tranquillamente confusa con qualunque altro giovane professionista, se nella bio non avesse scritto “Congresswoman-elect, Ny 14”; infatti è un profilo che emana semplicità, vivacità, freschezza, ma anche il suo impegno per le minoranze, per le donne, per i bambini e per l’ambiente.

La Ocasio-Cortez è differente perché, scorrendo diversi profili Instagram di politici nazionali e internazionali, si nota chiaramente che sono pieni di foto istituzionali, scattate da fotografi e, magari, condivise non dallo stesso politico, ma dai loro social media manager. Lei, invece, si muove in modo diametralmente diverso; infatti, Corbin Trent -il suo responsabile delle comunicazioni- afferma che, oltre a gestire lei stessa i suoi profili Instagram e Twitter, vuole restituire un’immagine della politica meno inavvicinabile ed estranea. Quindi, tutto ciò che vediamo presumibilmente è spontaneo e dettato dalla sua volontà di essere quello che è sempre stata, cioè un’attivista del Bronx, nativa digitale, che conosce i modi di comunicare dei suoi coetanei e delle generazioni future.

Contro di lei, sin dall’inizio, hanno cominciato a scagliarsi i suoi detrattori: i primi commenti negativi sono arrivati, quando la giovane deputata ha indossato un outfit griffato e tutti si domandarono come una giovane del Bronx potesse permetterselo. Pochi giorni fa anche i repubblicani hanno tirato fuori dal cappello del bianco coniglio un video di lei che balla come nel film Breakfast Club, giudicandola troppo poco istituzionale e, addirittura, scandalosa. In risposta la giovane deputata ha pubblicato un video su Instagram davanti al suo ufficio nel Congresso, mentre balla e dice che: “Se i repubblicani pensano che una donna che balla all’università sia scandalosa, aspettino di vedere una donna che balla nel Congresso!”.

La sua risposta è stata spontanea e calzante in un contesto in cui si cercava di screditarla, partendo da un video dei tempi dell’università, ma con una disarmante semplicità il suo post su Instagram ha comunicato che le piaceva ballare e che le piace ancora, ma soprattutto che non è scandaloso che una studentessa, una deputata o chiunque altro lo faccia.

Per molti è difficile accettare questo nuovo modo di comunicare, ma funziona. Alexandria Ocasio-Cortez è stata eletta, è stata eletta per le sue doti politiche, per il suo essere donna ispanica, per il suo essere impegnata, ma anche per aver raggiunto capillarmente gli elettori attraverso un’ottima presenza sui social.

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