Secondo appuntamento con la neonata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale al convegno Sviluppo e competitività dello scorso sabato 23 ottobre a Roma, organizzato dall’Associazione nazionale giovani innovatori (Angi) e con la partecipazione dei principali esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e istituzionale nel campo della cybersicurezza.
Obiettivo dell’Agenzia, come dichiarato dal direttore generale Roberto Baldoni, è “diventare centro nazionale di competenza, giocando da enzima tra sistema del privato e della ricerca e cercando soluzioni condivise con i privati.” La linea da seguire è chiara: “Mettere insieme chi conosce i problemi, chi è in grado di trovare soluzioni complesse e chi ha le risorse per realizzarle.”
L’iniziativa “nasce con la volontà di mettere al centro la cybersicurerzza, e come Angi lavoriamo per creare un dialogo con il mondo delle imprese, per dare un contributo sui principali temi.” Così Gabriele Ferrieri, presidente Angi. “La cybersicurezza ha un focus importante al giorno d’oggi, vedasi gli attacchi hacker subiti dalla stessa Regione Lazio. I dati evidenziano come l’Italia sia il quarto Paese più colpito da minacce informatiche, preceduto solo da Usa, Germania e Colombia. Per le imprese è fondamentale sviluppare una soluzione, in dialogo con le istituzioni preposte.” Sicurezza cibernetica ed economia sono, ad oggi, strettamente correlate: “La sicurezza cibernetica può essere moltiplicatore non solo della qualità dello stare sul web ma, soprattutto, dell’economia nazionale.”
Al convegno anche Carlo Prosperi, componente del comitato scientifico di Angi: “Siamo soddisfatti dell’accoglimento, da parte delle istituzioni presenti dei punti del nostro documento di posizione. È necessario e urgente garantire la tutela del nostro ecosistema digitale, istituendo un meccanismo consultivo con le startup innovative nel contesto dell’Agenzia e migliorare il tasso di consapevolezza sulla presenza nel digitale investendo in giovani e formazione.” Che, come esponente di Angi, avanza una richiesta solida e lungimirante: “Chiediamo di aumentare inoltre gli investimenti nelle scuole e nelle università sulla cybersicurezza.”
Proposte, idee e richieste accolte dal Presidente del COPASIR Adolfo Urso: “La definizione dell’architettura nazionale e l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale costituiscono sicuramente un primo ma fondamentale passo verso la protezione degli interessi nazionali nella dimensione cibernetica. La completa realizzazione della strategia italiana sulla cybersicurezza necessita di azioni sempre più comuni e condivise, volte proprio al rafforzamento cibernetico di tutto il sistema produttivo, delle pubbliche amministrazioni e dei singoli individui.” Fondamentale è “la collaborazione fra i soggetti istituzionali e gli operatori privati, interessati alla cybersicurezza, che assume maggior rilievo alla luce della necessità di digitalizzazione e trasformazione digitale da svilupparsi nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.”
All’appello anche il deputato componente dell’Intergruppo Innovazione Federico Mollicone: “È di vitale importanza per la nostra Nazione la creazione di un piano e di un’Agenzia capace di proteggere il settore pubblico così come quello privato dalle minacce cibernetiche.” E adesso è possibile: “Il PNRR stanzia 620 milioni che potranno essere investiti per la formazione del personale e il potenziamento delle strutture. Il piano di digitalizzazione è quanto mai prioritario al fine di garantire al Sistema Paese efficienza e sicurezza tali da poter vincere le sfide che la società 4.0 ci impone.”
La sfida è appena cominciata per l’Italia, che deve entrare a gamba tesa nell’era 4.0 con adeguate risorse economiche e, soprattutto, umane. Ora più che mai, investire sulle nuove generazioni è di vitale importanza per la stabilità e la sicurezza del Sistema Paese.