Salvini si esprime favorevole ad un’uscita dell’Italia dall’Oms, dopo la proposta di legge di Borghi (Lega)
Da tempo tira un clima sereno tra Stati Uniti e Italia. Sarà che il governo italiano ha ormai padroneggiato la sua abilità nel prendere appunti in politica estera, con una capacità di adattamento unica. Difatti, la visione internazionale sul conflitto in Ucraina, mutata con il cambio di presidenza americana, ha potuto osservare anche un adattamento del governo Italiano. Dagli ingenti aiuti bellici alla pace il passo è breve, anzi brevissimo. Il caso Sala ha poi ulteriormente rafforzato i rapporti diplomatici, quando una visita inaspettata della premier Meloni a Mar a Lago, Florida, con il presidente americano Trump, ha condotto all’improvvisa ed inattesa liberazione di Cecilia Sala. E adesso, anche sul tema dell’Oms, Trump detta la linea e Salvini risponde dall’altra parte.
Mentre Borghi presenta una proposta di legge per uscire dall’Oms, Salvini commenta: ”l’Italia non deve più avere a che fare con un centro sovranazionale profumatamente finanziato dai contribuenti italiani.” La critica arriva – nella stessa lega – anche da Bagnai, che ha definito l’Oms un “carrozzone”. Urge quindi comprendere il fondamento di una proposta che suona come un unicum nel panorama politico. Il contesto della maggioranza è infatti pervaso da qualche malumore, con Lega e Forza Italia che hanno litigato su più punti, e adesso – con due visioni differenti – anche sulla sanità.
Per quale motivo uscire dall’Oms? Le motivazioni che hanno condotto alla proposta di legge possono illuminare il ruolo del Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggetto di diverse critiche e controversie durante il suo mandato. Tra il 2019 e il 2020 l’Oms ha agito con risposte tardive al propagarsi della pandemia di Covid 19, favorendo Pechino durante le indagini. Mentre la Cina ha dichiarato di aver fornito tempestivamente tutti i dati, la comunità internazionale ha chiesto maggiore trasparenza. Non solo. Le accuse al direttore sono al centro di numerosi scandali imputabili all’organizzazione sanitaria. Come riportava Repubblica nel 2020, “l’OMS ha sospeso temporaneamente gli studi sull’uso dell’idrossiclorochina come trattamento per il COVID-19, basandosi su uno studio pubblicato su The Lancet.” Successivamente, lo studio è però stato ritirato a causa di dati inaffidabili.
Il Fatto Quotidiano ha invece riportato un altro scandalo: “Tra il 2018 e il 2020, durante la risposta all’epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, membri del personale dell’OMS sono stati accusati di abusi sessuali nei confronti di donne locali. Un’inchiesta dell’Associated Press ha rivelato che l’OMS avrebbe offerto risarcimenti di 250 dollari a ciascuna delle circa 150 vittime, una somma considerata insufficiente da molte di loro.”
Il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus – afferma Report – era a conoscenza della censura di uno studio sulla gestione italiana della pandemia già dal 28 maggio 2020. L’OMS ha rifiutato di rispondere alle domande riguardanti le violazioni del proprio codice etico, che sanziona la falsificazione dei dati e i conflitti di interesse.
Questi, tra gli scandali che hanno gettato un’ombra sulla gestione sanitaria a livello globale, potrebbero spiegare il motivo di una repulsione comune tra Italia e Stati Uniti nei confronti dell’Oms.