Nicola Zingaretti, almeno per ora, continuerà a guidare la Regione Lazio.
È definitivamente tramontato il tentativo di sfiduciare il Governatore che, sostenuto da un patto d’aula oggi più saldo che mai, potrà affrontare in totale tranquillità la corsa per la segreteria del Partito Democratico.
La mozione di sfiducia era stata presentata su iniziativa di Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia oggi consigliere regionale del Lazio, e appoggiata da tutti i partiti del centrodestra.
Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia si erano dichiarati pronti a mandare a casa un Nicola Zingaretti ormai più impegnato a correre per la campagna elettorale che a governare.
Ma a far saltare i piani dell’opposizione ci ha pensato il consigliere regionale Enrico Cavallari, eletto nelle file della Lega ma oggi praticamente in maggioranza dopo essere passato al gruppo misto.
Cavallari dice che non voterà la sfiducia a Zingaretti perché, “se realmente si vuole avviare un cammino verso il centrodestra unito, l’unico atto politico credibile è quello intanto di sfiduciare il Governo nazionale.”
Dichiarazioni quantomeno discutibili perché se è vero che oggi il centrodestra, almeno a livello nazionale, sta vivendo una situazione anomala, nulla avrebbe impedito all’opposizione, formata anche dal Movimento 5 Stelle, di mandare a casa la sinistra e rimettere nelle mani dei cittadini la scelta di una nuova amministrazione regionale.
I numeri, almeno sulla carta c’erano. Ma, a questo punto salta il banco, con Forza Italia che fa retromarcia e la Lombardi che attacca pesantemente il centrodestra.
Centrodestra che perde un’occasione per essere un esempio virtuoso di compattezza e responsabilità. Si poteva lanciare un messaggio chiaro, si poteva ma non si è potuto o, forse, non si è voluto.
In fondo, con Zingaretti Governatore, vincono un po’ tutti.
L’equilibrio si è ormai trovato in via della Pisana e, prima di andare a casa, e magari non rientrare più in consiglio, qualcuno ci pensa bene. In barba anche a quegli elettori che hanno votato il centrodestra o il Movimento 5 Stelle convinti di fare una scelta alternativa a Zingaretti, al Partito Democratico e alla sinistra tutta.
