Settembre è alle porte: il tempo per assicurare una riapertura sicura delle scuole sta per scadere, tra polemiche e incertezze senza fine

Ieri pomeriggio Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico-scientifico in audizione presso la Commissione Cultura, ha affrontato i punti critici: secondo Miozzo, l’apertura delle scuole porterà probabilmente a un lieve incremento dell’indice di trasmissione. Per questo, la priorità è tenere la situazione e il sistema scolastico sotto controllo per non dover chiudere di nuovo; ecco perché è stata offerta a tutti i docenti la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test sierologico per la ricerca degli anticorpi da Coronavirus.

Si stima che due docenti su tre, però, non siano disponibili a sottoporsi al sierologico: colpa della confusione relativa alle modalità di accesso al test, del disaccordo manifesto di alcuni medici di base e del timore di essere contagiati dagli studenti.

Altre difficoltà investono il sistema del trasporto pubblico, le strutture delle scuole, la difficoltà di immaginare dinamiche quotidiane completamente stravolte. Nella speranza di trovare una soluzione, si sta facendo strada, nel CTS, la possibilità di una deroga alla norma della distanza di un metro: per i tragitti in autobus inferiori ai 15 minuti, si potrebbe evitare di applicarla. Non è difficile immaginare quanti imprevisti possano rendere inadeguata questa soluzione.

Sembra poco probabile, inoltre, che il 14 settembre ci sia davvero un docente dietro ogni cattedra: fallisce il progetto di reclutamento lampo di Lucia Azzolina e si ricorre, di nuovo, al sistema delle supplenze annuali.

Stando alle ultime dichiarazioni del ministro, al momento spetta ancora alle famiglie verificare ogni mattina che gli alunni non abbiano la febbre (anche se ci sono proposte per l’acquisto di termoscanner da sistemare agli ingressi delle scuole).

Intanto, è oggi in arrivo un protocollo che indica il comportamento da tenere in caso ci sia uno studente sintomatico nel gruppo classe. Come ha sottolineato bene Alessandro Fusacchia nella sua diretta Facebook di ieri, questo punto è fondamentale: il docente e gli altri adulti della comunità scolastica devono sapere bene come agire, tenendo conto anche del fatto che potrebbero dover rispondere del loro operato responsabile.

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