Sanremo: le pagelle della seconda serata

Alla conclusione di una puntata ricca di emozioni, ecco a voi le pagelle della seconda serata del 73° Festival di Sanremo.

Amadeus e Gianni Morandi

Cominciamo a valutarli come coppia? Direi proprio di si. Quando sono sul palco insieme non ce n’è veramente per nessuno. Se già sembravano affiatati la prima sera durante la seconda lo sono ancora di più. Perfettamente sincronizzato si scambiano le parti con grande facilità senza sovrapporsi mai. Con questa andatura si può solo migliorare. Voto 9.

Francesca Fagnani

Spigliata, ironica, a suo agio sul palco. Monologo incisivo, toccante, della giusta durata e, soprattutto, per nulla retorico. “Lo Stato dovrebbe essere più attraente, più sexy dell’illegalità”, “Il tuo destino non è irreversibile”, “Se dalla prigione non si esce migliori di come si è entrati abbiamo fallito tutti”. Finalmente un messaggio di impegno civile portato nel modo giusto. Voto 9.

Massimo Ranieri, Al Bano e Gianni Morandi

La rivincita dei boomer? Salgono sul palco dopo Sethu e Will, esponenti della generazione Z, e danno una lezione incredibile di canto e performance consacrata da una lunghissima standing ovation. Un karaoke vivente, con finale da urlo. Leggende.

Black Eyed Peas

L’Ariston in piedi a ballare, null’altro da aggiungere. Semplicemente unici. Voto 10.

Angelo Duro

Sembra un bambino che si diverte a dire le parolacce per provocare gli adulti. Amadeus lo presenta con un invito: che i moralisti cambino canale. Vero: è comicità scorretta, cattivissima nelle intenzioni, ma chi ha riso? Voto 4.

Will – Stupido

Niente di nuovo sulle (e tra) le note di questa ballad che rischia di rendere Will banale . Ma il gradimento della giovane platea pop è quasi assicurato. Voto 5,5.

Modà – Lasciami

Il pop con echi rock-sinfonici della band è sempre garanzia d’ascolto. Qui però c’è un gioco per sottrazione. Forse per il tema trattato: la depressione dell’autore e frontman, che prosciuga una certa enfasi. Nella testa rimane: “Ma che giorno è? È il primo giorno senza te”. Voto 5,5.

Sethu – Cause perse

Lui ci mette tutta la grinta della sua scatenata età. Non sarà un capolavoro ma diverte e divertirà i ragazzi che balleranno sulla sua guerra dei rapporti umani. Lui è bravo e questo palco è un bel primo passo. Voto 6.

Articolo 31 – Un bel viaggio

Vedere J-Ax e Dj Jad che si abbracciano alla fine di questo pezzo regala emozioni sulla “fratellanza” e un po’ commuove. Il viaggio che cantano è il loro. Lo scratch di Dj Jad e la voce graffiata di J-Ax creano un quadro tutto da ammirare. Voto 8,5.

Lazza – Cenere

Brano non nuovissimo ma nel quale è piacevole tuffarsi. Lui rappa e canta con giusta adesione. Al resto delle poliritmie, ci pensano Dardust e Petrella, artefici di una calibrata sintonia. Voto 7.

Giorgia – Parole dette male

Sentire Giorgia signifi ascoltare una maestra nell’uso della voce. Bel pezzo. il testo svia malinconicamente, su un presente che vive di ricordi. Un po’ american style, un po’ carezzato, ma il ritornello entra in testa. Soprattutto ascoltato con l’orchestra. Voto 7.

Colapesce e Dimartino – Splash

Non ha la levità leggerissima della hit di due anni fa, ma è più bella. Ottima scrittura con echi tra i ’60 e gli ’80, equilibrio di voci perfetto. L’apertura alare alla Modugno è la chiosa di una ballad da cantare che per alcuni versi sembra ricordare la grandezza di Battiato. Voto 8,5.

Shari – Egoista

Un rap che sfocia in accenti soul. Il pezzo non è una vetta di originalità ma è fatto (e cantato) per piacere. Solo il pop rappatoappare troppo monocorde. Voto 4.

Madame – Il bene nel male

Diciamocelo, ha qualcosa di intrigantemente inquietante nella sua scrittura e lo associa a una forza interpretativa forte. Sul palco dell’Ariston vira verso un pop accattivante.  I suoi testi sono emozionanti ed anche quello in gara non è da meno. Voto 9.

Levante – Vivo

Brano orecchiabile per un grido che si traduce in sfogo liberatorio.S’inerpica con difficoltà sulle note di una canzone sulla riappropriazione di sé che però rischia di trasmettere una sensazione di freddezza. Più che un atto magico la gioia del proprio corpo sembra un qualcosa di intellettuale. Voto 5,5.

Tananai – Tango

L’ultimo arrivato dello scorso anno cambia totalmente approccio al festival. Una ballad con la quale gioca a fare il romanticone. C’è un po’ troppa carne al fuoco, forse, anche nella concertazione. L’acerbo ragazzo dell’anno passato, al netto delle pecche ancora evidenti nel live, sta crescendo. Interpretazione non male. Voto 6.

Rosa Chemical – Made in Italy

Sesso, libertà e perversione; “mi piace essere perverso” diventerà un tormentone.  La fluidità sul palco lui la indossa alla perfezione. La scheggia impazzita di Sanremo 2023 regala un divertente e ironico Barnum. Voto 7,5.

LDA – Se poi domani

Di sicuro avrà seguito. Il giovane D’Alessio si imbarca in questo motivo a tratti commovente con alcuni accenti anni ‘60 qui e lì, soprattutto nel ritornello. Professionale al top con una balladmolto cantabile. Voto 7.

Paola & Chiara – Furore

Disco-pop-dance che mancava tra le 28 canzoni in gara. Sarà sicuramente molto trasmessa e ballata. Il rilancio delle sorelle Iezzi forse meritava uno sforzo in più. Un ritorno vintage, un calore estivo fuori stagione. Voto 6.

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