Cari amici vicini e lontani, dal Salone delle Feste del Casinò di Sanremo ecco a voi le tanto attese pagelle della prima serata del 73° Festival della Canzone Italiana.
Amadeus
Piaccia o non piaccia la sua impronta negli ultimi anni ha cambiato il Festival e gli ascolti lo dimostrano. 62,4% di share, record assoluto, dimostrazione del fatto che il suo lavoro su Sanremo è in continua evoluzione anno dopo anno. Aggiungiamo a tutto questo la sua ben nota grandezza come conduttore ed il gioco è fatto. Amalgamato alla perfezione con il suo compagno di avventura Gianni Morandi, un po’ meno con Chiara Ferragni (non certo per colpa di Amadeus). Con la sua eleganza e professionalità porta a casa una prima serata veramente notevole. Voto 9.
Gianni Morandi
L’eterno ragazzo torna da protagonista sul palco dell’Ariston. Si sente a suo agio e si vede. Sciolto, energico e dalla simpatia coinvolgente. Mixa alla perfezione la co-conduzione con il suo immancabile repertorio che mette allegria e fa emozionare (vedi l’inno d’Italia davanti al Presidente e l’omaggio a Lucio Battisti).Esilarante vederlo fare “ammenda” per i musicarelli. Voto 9.
Chiara Ferragni
Il palco dell’Ariston non è semplice, grandi personaggi televisivi nel corso degli anni hanno affrontato questa sfida uscendone sconfitti. È forse il caso di Chiara Ferragni? Ruolo non ben definito, il suo contributo alla serata lascia un po’ il tempo che trova. Emozionante la lettera a sé stessa ma veramente troppo lunga ed a tratti eccessivamente retorica. Aspettiamo la serata di sabato. Voto 5,5.
Roberto Benigni
Il solito vecchio Benigni nella sua classica veste di divulgatore di emozioni. Ammettiamolo, nonostante la prevedibilità dell’esibizione, tutti quanti, almeno per un momento, avremmo voluto gridare insieme a lui “la Costituzione più bella del mondo”. Voto 8.
Blanco
Una volta un saggio disse “a Sanremo tutto è organizzato”, sarà stato così anche per Blanco? Non lo sappiamo, una cosa è certa, l’arroganza non è giustificabile, soprattutto se “sputi in faccia” all’enorme lavoro di allestimento e disallestimento continuo che viene portato avanti durante la serata. Non Classificato.
Piero Pelù
“Gigante”, cosa dire di più? Il tempo passa per tutti tranne che per il nostro nonno rock borseggiatore. Riempie la piazza con la sua energia, sembra di vederlo in tour negli stadi. Molto più a suo agio in questa “location” che sul palco dell’Ariston. Voto 8,5.
Pooh
La musica ha lo strano potere di rendere immortali determinate figure, è il caso dei Pooh. Gli anni continuano a passare ma la loro grandezza resta immutabile nel tempo. Dare un voto a loro, soprattutto dopo il toccante omaggio al compagno scomparso, sarebbe come dare una valutazione alla musica stessa. Semplicemente Unici.
Elena Sofia Ricci
Ci sono persone che amano Elena Sofia Ricci e persone che mentono. Peccato, la sua bravura attoriale poteva essere esaltata sul palco dell’Ariston, non certo per fare la classica marchetta pubblicitaria. Voto 4.
Anna Oxa – Sali (Canto dell’anima)
Un grido forte contro l’ipocrisia, un canto di libertà. Nulla di più che acuti e gorgheggi alla maniera della Oxa. Totalmente fuori quota. Voto 4.
gIANMARIA – Mostro
Non lascia particolarmente il segno. Canta a squarciagola mentre la base ritmica stantuffa sullo sfondo. Voto 5,5.
Mr. Rain – Supereroi
Mixa insieme l’infanzia, la paura, la voglia di vincerla, un coretto di voci bianche, due piccoli angeli, risultato? Cuore bambino forever. Canzone scritta e cantata per il piacere degli animi puri. Voto 7,5.
Marco Mengoni – Due vite
Di sicuro impatto. Ballata ritmica e dinamica con un ritornello che entra in testa con un crescendo intenso e passionale. Mengoni controlla l’enfasi senza però rinunciare alla forza della sua splendida voce. Voto 8.
Ariete – Mare di guai
Tessitura di Calcutta e Dardust cucita perfettamente addosso ad un Ariete, forse, troppo emozionata. Brano interessante, ritornello accattivante, buon testo. Interpretazione vera ma da rifinire.Voto 6.
Ultimo – Alba
Il più introspettivo della nuova generazione di cantautori arriva con un pezzo di impronta teatrale, riflessivo, imponente. La classica canzone alla Ultimo, quella che farà cantare in coro i suoi fans negli stadi. Voto 7,5.
Coma_Cose – L’addio
Nel panorama vago del pop rap italiano Fausto e Francesca sono due autori/interpreti con una ben definita linea poetica e melodica. Portando loro stessi sul palco parlano a tutti noi delle difficoltà del rapporto di coppia. “Non è mai troppo tardi quando l’amore vince l’orgoglio”.Voto 8.
Elodie – Due
Un pezzo costruito perfettamente su di lei. Intrigante incastro di pop, funky e soul, all’interno del quale la voce di Elodie sembra muoversi senza difficoltà. Voto 7.
Leo Gassmann – Terzo cuore
Anche senza conoscere uno dei due autori, lo stile dei Pinguini Tattici Nucleari è inconfondibile. Canzone in stile Sanremese anni 90/2000, sicuramente orecchiabile e leggermente ruffiana. Voto 6.
I Cugini di Campagna – Lettera 22
Due mondi che si incontrano. La parte vintage, anni ’70, che si fonde con sonorità più elettroniche e moderne. Chapeau per il quartetto che si rimette in gioco con una concezione pop propria de La Rappresentante di Lista ma lontana dalle loro hit storiche. Voto 6.
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
Un pugno allo stomaco per un dialogo immaginario tra padre e figlio, talmente toccante che a risentirne è l’esecuzione. Grido straziato e doloroso che non può non emozionare. Voto 7.
Olly – Polvere
Falsetto e autotune a manetta, con l’amore protagonista. Polvere? Ci vediamo in discoteca. Voto 4.
Colla Zio – Non mi va
Trascinano, provocano in un accattivante, a tratti scontato, brano festoso e ironico. Padroneggiano il brano ed il palco alla perfezione. Voto 6,5.
Mara Sattei – Duemilaminuti
La mano di Damiano dei Måneskin si avverte sottotraccia. Una forte vena rock che sfocia in un ritornello slow, il tutto reso magico dalla grinta della Sattei. Cucita alla perfezione su di lei. Voto 8.