Nostalgia e fantasia di due maestri della cinematografia
Si è tenuto a Roma stavolta l’evento che ha commemorato la vita e la carriera di un artigiano del cinema come lo fu Adolfo Bartoli.
Il 16 gennaio 2024 alle ore 19.00 tra le file della grande sala del Cinema Troisi è stata proiettata una breve pellicola firmata dal regista Roberto De Angelis, intitolata “Storie di Cinema”, in cui si è ripercorsa brevemente ma attraverso le vicende più curiose e perciò significative della sua carriera, la vita e la personalità devota alla cinematografia dell’ex direttore della fotografia Adolfo Bartoli, nonché Vice Presidente dell’AIC.
Non era Bartoli l’unico soggetto protagonista di questo cortometraggio inedito, ma anche Maurizio Maggi, produttore cinematografico, attore e cameraman. Ma anche un collaboratore dello stesso Adolfo Bartoli con il quale aveva condiviso circa 40 anni di esperienza e stretta amicizia all’insegna dell’”arte della luce”.
È stata questa una occasione non solo per trasmettere al grande pubblico i piccoli aneddoti che si celano dietro grandi personalità della tecnica cinematografica, nel loro entusiasmo divertente e autentico figlio di tempi in cui il cinema era proteso alla sperimentazione dei segni e linguaggi della convergenza. Ma anche un momento di condivisione sodale per la pubblicazione del libro postumo dell’ex direttore “Incontri che cambiano la vita. Il cinema di Adolfo Bartoli, artigiano della luce” di Gerry Guida, pubblicato il 5 dicembre scorso per i tipi delle Edizioni Artdigiland.
Dalla prima proiezione di questo vademecum aneddotico ed episodico dei due maestri, è trapelata in sordina anche tutta la condensata patina di una nostalgia malinconica per un mondo, come quello del cinema, che rischia mai come oggi di abbandonare il suo senso ‘lumieristico’ mentre diventa pubblicità di un autore e non pubblicazione d’autore.
Ricordare Bartoli e il suo amico Maggi oggi, come già si è fatto durante il Premio Crocitti, non significa rievocare stranamente una fase antica del cinema, bensì tradire alle coscienze non meramente tecniche, l’autorità con cui creare la novità filmica.
Diversamente, occasioni come queste servirebbero a sedimentare nei juniores le messi del raccolto che la tradizione ci ha lasciato col sorriso dell’amore e il sudore dell’onore.
All’evento erano presenti anche i parenti e la famiglia di Bartoli, che hanno contribuito all’organizzazione della serata conclusasi in un dibattito finale sulla regia del film.