Qual è (stato) il libro che ti ha liberato?
Si apre con questo interrogativo l’edizione di quest’anno di Più libri, Più liberi – Fiera della media e piccola editoria che avrà luogo a Roma dal 04 all’ 08 Dicembre alla Nuvola dell’Eur, tornando in presenza dopo essersi fermata un anno a causa della pandemia.
È l’evento editoriale più importante della Capitale, promosso ed organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e dedito – oltre che dedicato – a migliaia di piccoli e medi editori italiani.
In occasione della ricorrenza anche del ventennale della manifestazione, ad ogni autore invitato a partecipare, verrà chiesto di portare un libro significativo per la propria esperienza di vita, aiutandoli a superare momenti e situazioni a cui sono stati sottoposti.
L’iniziativa risulta ancora più profonda ed intima; agli ospiti italiani ed internazionali che parteciperanno, verrà chiesto non soltanto di donare il libro che li ha liberati e di apporvi una dedica, ma i volumi raccolti verranno destinati a quei luoghi che ancora non possono concedersi il lusso di parlare di “libertà”, come le carceri.
I libri verranno consegnati ai 17 Istituti per la Giustizia Minorile e di Comunità del territorio, in modo che ogni ragazzə possa ricevere un libro e durante la cerimonia di consegna ai rappresentanti degli istituti verrà data la possibilità di seguire il tutto in streaming.
L’occasione dei vent’anni della Fiera coincide anche con la prima apertura al pubblico di Più libri, Più liberi dell’Auditorium della Nuvola; uno spazio immersivo progettato da Massimiliano Fuksas, costruito nel cuore della struttura che ospiterà una lunga serie di eventi ed incontri speciali legati al mondo del teatro, della musica e del cinema.
Il valore della libertà assume una connotazione di condivisione in questo modo, dando spazio a tutto ciò che rientra nel mondo dell’espressione artistica, intesa anche – e soprattutto – come bisogno umano e umanitario.
Pensiamoci solo per un secondo.
Pensiamo a quanto sia atteso un evento che, per anni, ha scandito in un certo qual modo il mondo di autori, scrittori, editori, giornalisti e chissà quante altre persone.
Pensiamo alla sensazione che dona sapersi liberi, forse anche Più liberi.
Troviamo 484 espositori provenienti da tutto il Paese, presentando al pubblico le novità e il proprio catalogo di pubblicazioni; cinque giorni e più di 400 appuntamenti ed eventi dedicati al mondo dell’editoria, in cui sarà possibile ascoltare autori e personaggi di rilievo di questo mondo fatto di pagine e carta; assistere a dialoghi, dibattiti, letture e avere la possibilità di incontrare e poter conversare con operatori professionali del mercato editoriale.
Interverranno importanti esponenti del panorama italiano e internazionale, attraverso lectio magistralis, dibattiti, presentazioni e dialoghi sui libri e sul rapporto che intercorre tra essi e la libertà e su quanto possa essere liberatorio il potere che conservano i libri e le storie di cui portano le parole, le righe, gli errori.
La presenza costante che rappresentano e come si rapportino con la contemporaneità che li circonda.
La Fiera assume un valore ancora più marcato quest’anno: in seguito alla pandemia, ci siamo dovuti fermare tutti quanti, conoscendo rinunce a cui non siamo (e forse non saremmo mai) abituati; forse è anche grazie ad esperienze come quella che abbiamo vissuto che determinati concetti e pensieri prendono una forma chiara, lineare, portatrice di un significato di cui ampliamo l’eco e che speriamo persista il più a lungo possibile.
Il concetto espresso dal Comunicato Stampa pubblicato in data 19 novembre 2021, rimanda a tutti i dettagli che compongono questa parola; la elevano e la gratificano, la condividono e rimarcano la coscienza dell’individuo come essere umano libero e liberato.
La libertà di cui Più libri, Più liberi si fa portatrice, rivela le connotazioni verso cui dovremmo umanamente tendere: la condivisione, dopo aver passato un anno lontani; la gratitudine per poter essere voci presenti all’interno della Fiera; la rinascita, avendo fatto esperienza di ciò che vuol dire sentirsi soli, svuotati e privati di quelle necessità esistenziali alla base della nostra vita.
Valide e numerose sono anche le iniziative che riguardano e affrontano uno degli argomenti di maggior rilievo dei nostri tempi: il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente; con molteplici incontri e presentazioni di scritti inerenti al tema della battaglia al cambiamento climatico e la protezione del pianeta; riflessioni sul pensiero ambientalista e piccoli suggerimenti di lotta quotidiana per cercare di essere parte attiva in questa volontà.
Senza dimenticare i protagonisti del mondo del giornalismo e dell’informazione che si occuperanno di documentare minuziosamente il delicato momento storico che stiamo vivendo e le conseguenze che potrebbero riguardare il (nostro) futuro, dando anche l’ulteriore possibilità agli studenti di prendere parte a delle speciali lezioni di giornalismo.
La bellezza dell’evento sta proprio nel concedere il medesimo spazio culturale ai diversi ambiti di scrittura e comunicazione visiva, lasciando loro piena libertà d’espressione.
Lo spazio fotografia, a cura di Marco Delogu, si presenterà come un luogo estremamente vivo, con mostre, talks, workshop ed incontri; viene reso noto quanto il libro sia parte fondamentale della presentazione del fotografo come artista e come uomo e quanto essa stessa sia costantemente in confronto e rapporto con linguaggi artistici sempre più diversi e disparati.
Questo cosa significa?
Siamo in costante movimento; in continua ricerca di una libertà che appartenga tanto allo status sociale, quanto a quello emotivo.
Il bisogno dell’uomo di spingersi oltre i propri confini tracciati a matita, lo conforma come essere umano e lo porta a sorprendersi del potenziale celato dietro ai mezzi – tangibili e non – che appartengono alla propria realtà.
Più libri, Più liberi è la libertà stessa del poter partecipare; la consapevolezza che l’attesa sia valsa la pena e restituisca i sacrifici e le mancanze che sono intercorse nel mentre.
Non a caso, al centro del manifesto firmato da Lorenzo Mattotti, viene rappresentata la Nuvola come fosse una mongolfiera in cui due lettori si lasciano trasportare; il richiamo di un’immagine estremamente delicata ed evocativa che riporta alla memoria il potere delle parole, della scrittura, della letteratura di farci sentire leggeri, portandoci verso l’alto, in un luogo (comune) in cui potersi lasciare andare e ritornare Più libri, Più liberi.
(di che cosa parliamo quando parliamo di libertà?)