Rinasce la Silvio Berlusconi Editore

Il Gruppo Mondadori lo ha annunciato con un comunicato stampa nel quale presenta “una casa editrice che darà voce alla libertà”.

Lo spettacolo continua…

Recitava il famoso slogan di Tv Sorrisi e Canzoni, portato al successo proprio dalla Silvio Berlusconi Editore, casa editrice nata (per la prima volta) nel 1990 da un’idea di Marcello Dell’Utri con lo scopo di pubblicare testi d’occasione per il gruppo FININVEST.

Il primo triennio è segnato da grandi nomi della letteratura (Erasmo, Moro e Machiavelli), con rilegature di alto pregio riservate a bibliofili.

Poi, il 21 marzo 1995, il Corriere della Sera titola “sparisce la Silvio Berlusconi editore” per indicare la cessione già avvenuta nel giugno dell’anno precedente alla Arnoldo Mondadori Editore.

La voce alla libertà

«La Silvio Berlusconi Editore avrà un obiettivo molto preciso: battersi per il concetto di libertà e dare voce alle sue più varie declinazioni, mantenendosi però distante nel modo più assoluto da qualsiasi forma di militanza politica. E abbiamo deciso di dare a questa nuova casa editrice il nome di mio padre, Silvio Berlusconi, perché sulla libertà ha fondato i suoi progetti, le sue realizzazioni, la sua vita. Senza mai accettare compromessi».

Questo parte del comunicato di Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori e artefice di questo nuovo progetto. Un progetto ambizioso che deve confrontarsi con delle sfide ben diverse rispetto a quelle della fine del secolo scorso.

Certo è che nel secolo dell’infodemia, una voce che riesce a fare chiarezza sui grandi temi dell’attualità con la penna di personaggi autorevoli è una scelta che potrebbe rivelarsi ancora vincente, come nella lunga esperienza mediatica del Gruppo.

“Biblioteca” e “Libera”

Questi i nomi delle due collane che rispettivamente affronteranno i classici e i contemporanei.

Il primo libro uscirà il prossimo 5 settembre e sarà la traduzione del saggio On Leadership scritto da Tony Blair mentre, per il 2025, sono state annunciate La fine del regime, dello scrittore russo Alexander Baunov, e Ragazzi di carta velina, dello scrittore italiano Walter Siti.

Nelle copertine il logo non è più il vecchio FININVEST a padroneggiare ma la firma iconica di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è avvolto in quest’aura pirandelliana dove sembra essere uscito di scena ma non definitivamente. Sembra che il suo autore non abbia ancora smesso di scrivere una storia che da più di quarant’anni lo lega indissolubilmente ai mezzi di comunicazione di questo Paese.

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