Ride the Lightning: Il decennio della prosperità

«Are you ready?»

E’ questo l’incipit del primo album dei Korn, dall’omonimo titolo, pubblicato nel 1994.

Ma a cosa dovevamo essere pronti? Che significato ha – oggi – questa domanda?

Gli anni novanta rappresentano un decennio di grande efficienza, dove il panorama musicale gode di un ampia gamma di generi e artisti in piena ascesa. Proprio il metal, in questo decennio, ha visto la nascita di numerose sue ramificazioni.

Per meglio cogliere l’essenza di questo discorso, si è deciso di prendere come riferimento quattro album cruciali: Korn (1994), Around The Fur (Deftones, 1997), Sehnsucht (Rammstein, 1997) e Slipknot (dell’omonima band, 1999).

Perché questa scelta?

La ragione si situa nell’importanza – funzionale e sociale – che questi lavori hanno avuto per la nascita delle rispettive correnti.

E’ proprio con il primo album dei Korn che si apre il filone del famigerato nu-metal: genere che poggia la sua costruzione su basi veloci, ruvide e dalla matrice riconducibile al rap.

La difficile infanzia di Jonathan Davis (frontman della band), caratterizzata anche da episodi legati agli abusi subiti in età adolescenziale, ha spinto i Korn verso un tipo di scrittura incisiva e di grande carica emotiva. Ciò ha contribuito a rendere il nu-metal un genere molto vicino a tematiche come l’oppressione, la rivalsa e gli eccessi.

Nel corso degli anni, questo ramo ha assorbito numerose influenze stilistiche. Nel panorama mondiale si sono affacciati i Limp Bizkit, capaci di offrire un prodotto di altissima qualità nonostante una scarsa attenzione ai testi, oltre ad altre band come i Linkin Park. Quest’ultimi sono riusciti a portare il nu metal su un piano completamente diverso, molto più vicino all’alternative e al rap metal, con sonorità moderne e pulite (infatti il loro inserimento in questo contesto è puramente descritto).

La vera svolta arriverà con il secondo album dei Deftones, Around the Fur (1997).

Nonostante le grandi difficoltà nel posizionare questo lavoro, non si può negare come da esso sia possibile intravedere tutta una serie di nuove soluzioni: un rock vestito con tipici richiami al grunge e al punk.

Se con i Korn si sviluppa una scrittura molto emotiva, con i Deftones si iniziano a sfatare tabù come la sessualità: è chiara la volontà della band di puntare sul tema della seduzione, con atmosfere molto caotiche e con riferimenti espliciti. Anche la copertina del disco risponde a questa logica, con una foto – di una ragazza in costume – scattata con un’angolazione ben precisa.

Nello stesso anno vi è la consacrazione dei Rammstein, con l’uscita di Sehnsucht. Il secondo album della band tedesca perfeziona l’industrial metal: ramo già emerso con Marilyn Manson,  ma portato alla ribalta dalla band formatasi a Berlino.

Sehnsucht concentra tutta una serie di componenti che andranno, negli anni a seguire, a caratterizzare questa branca del metal.

Brani veloci, con giri repentini e testi molto scarni ma colmi di significato. Il brano Du hast riassume perfettamente questa formula: un titolo, ripetuto all’infinito, con una base possente e ben ragionata.

L’immagine dei Rammstein – oltre a quella di altri esponenti come lo stesso Manson – ha contribuito a rendere questo genere molto provocatorio e poco convenzionale. Quest’ultimi furono accusati di aver ispirato il massacro della Columbine High School (1999), per via dei gusti musicali degli attentatori.

Da ciò si desume quanto sia stato complesso, per l’industrial, emanciparsi e avere una propria credibilità, depurata  da aspetti di questo tipo.

Ma è proprio sul finire degli anni novanta, a ridosso del nuovo millennio, che si completa quel mosaico iniziato molti anni prima. Infatti, il 29 giugno 1999 viene pubblicato Slipknot, primo album in studio dell’omonima band.

Disco geniale sotto svariati punti di vista: richiami tipici del black metal, hardcore e rap metal. Trame psichedeliche che si intrecciano con un drumming impetuoso e “cattivo”.

Importante come il disco arrivi nei confronti di una pluralità di ascoltatori, nonostante una struttura non semplice e un’aggressività spietata (che sarà superata nel successivo Iowa).

Come testimonia il brano Eyeless, gli Slipknot hanno lavorato anche nel mixaggio dove, nella parte iniziale, è presente la batteria del brano dei The Winstons, Amen Brother.

Un prodotto in grado di aprire un nuovo canone che arriverà fino ai giorni nostri.

Tirando le somme su quanto riportato, emerge come gli anni novanta siano stati un decennio di grande prosperità per il mondo musicale. Non è un caso che quel periodo venga ricordato con estrema nostalgia: grande impegno degli artisti per l’affermazione del proprio lavoro, dischi impegnati a livello sociale (spesso anche politico) e la nascita di nuove realtà.

Il metal ha vissuto un’epoca di grande splendore e novità, ciò è testimoniato dal retaggio che abbiamo – ancora oggi – dei grandi sforzi sostenuti in quel periodo.

E allora ecco che quell’ «Are you ready?», cantato dai Korn nel 1994, suona quasi come un avvertimento, un avviso alle generazioni di allora e quelle di adesso.

Una raccomandazione circa l’impegno nel mantenere salda un’identità, caratterizzata da storie difficili e profonde.

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