Avete presente quelle atmosfere tipiche degli anni 70/80, caratterizzate da prodotti musicali avanguardisti ma, allo stesso tempo, totalmente spensierati?
Anni dominati dall’essere fuori qualsiasi schema o paradigma, dove la propensione a sperimentare giocò un ruolo decisivo all’affermazione di questo ventennio, ritenuto dai più, come vero contesto storico precursore a tutto ciò venuto in seguito.
Melodie “camaleontiche”, testi contorti ma estremamente minimali che permettono all’ascoltatore di compiere una vera e propria attività di interpretazione.
Bene, attualizziando il tutto scopriremo CLAVDIO, nello specifico il suo album dal titolo “Togliatti Boulevard” (2019).
Pubblicato il 29 marzo del 2019, “Togliatti Boulevard” rappresenta l’album d’ esordio per l’artista romano sotto l’etichetta “Bomba Dischi” (a cui noi abbiamo già fatto riferimento in passato) che nell’ultimo anno ha raggiunto risultati molto importanti.
Il disco fu anticipato dall’uscita dei singoli “Cuore”, “Ricordi” e “Nacchere”; 3 brani capaci di offrire una panoramica totale sull’intero lavoro.
Si discorre di un album strutturato in 9 canzoni, ognuna con una storia a sé, completamente scissa da tutte le altre, almeno apparentemente; infatti, nonostante ciò, è ben possibile cogliere un nesso che le tiene unite e contribuisce a dare un senso di “continuum” all’intero prodotto.
Questo nesso è dato dalla stessa abilità di Clavdio nel saper toccare una pluralità di sensazioni e stati d’animo con lo stesso portamento, la stessa calma, che risulta velata da una malinconia, stanchezza ed afflizione perenne durante l’intero lavoro.
Strumentalmente parlando, sono innumerevoli le influenze presenti nel disco; l’artista romano sembra rispolverare quel cantautorato italiano tipico del ventennio sopracitato, che in alcuni passaggi ricorda “il maestro” Franco Battiato. Il brano “Serpenti” sembra essere uscito direttamente dal disco, dello stesso Battiato, “La voce del padrone” (1981); sonorità repentine e testo sfuggente che “rapiscono” durante l’ascolto.
Questa nolstagia presente in “Togliatti Boulevard” fa concerto con una modernità sempre costante nel album stesso; mix, questo, che ne permette l’accessibilità a qualsiasi tipo di ascoltatore. Proprio qui risiede il punto di forza del lavoro in discorso, ossia nell’essere un disco che “ama farsi ascoltare”, non risultando mai ripetivo. Con Clavdio si riscopre quella voglia di ascoltare un disco per il puro piacere di farlo, senza soffermarsi su tecnicismi ed aspetti a questo connessi.
Da non sottovalutare anche la totale naturalezza dell’artista nel “vendere” il proprio prodotto, una disinvoltura che contraddistingue in pieno Clavdio anche nella gestione dei suoi profili social, con post veloci, non troppo curati stilisticamente che danno l’idea di unitarietà con lo stile musicale del cantautore romano.
E’ importare evidenziare ciò per comprendere come alla base di tutto vi sia una spiccata personalità che sorregge l’intera carriera dello stesso artista.
Auguriamo a Clavdio di continuare su questa strada, dove ha espresso tutte le sue potenzialità in modo impeccabile. L’ album “Togliatti Boulevard” ha sicuramente lasciato un segno importante nel panorama musicale, dove attualizzando “schemi” del passato si è riusciti a giungere ad un risultato innovativo, semplice ma non banale.