Regolarizzazione edilizia e riforma del Testo Unico: il “Piano Casa” del ministro Salvini

Un nuovo decreto legge, meno gravoso del previsto, punta a favorire la regolarizzazione delle «lievi» difformità edilizie. In parallelo, è stato presentato un disegno di legge delega per il riordino del Testo Unico dell’edilizia e la semplificazione delle procedure amministrative. Questo è il nucleo del «Piano casa» lanciato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Oggi il pacchetto legislativo sarà esaminato dal preconsiglio. Venerdì, anziché mercoledì come inizialmente previsto, il testo arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri, con la riunione che slitta a fine settimana. Il testo, pur rimaneggiato, gode di un ampio consenso politico all’interno della maggioranza.

Tajani: “in attesa del testo definitivo”

«Stiamo discutendo, aspettiamo il testo definitivo, ma sembra che si stia andando nella direzione giusta», ha dichiarato due giorni fa il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Nei giorni scorsi, Tajani aveva espresso qualche riserva riguardo all’iniziativa di Salvini, considerata di forte impatto elettorale. «L’approccio dipenderà dal tipo di sanatoria previsto. Abbiamo già un disegno di legge sulla rigenerazione urbana in discussione al Senato. Se sarà compatibile con le nostre proposte, lo supporteremo pienamente. Ogni padrone a casa propria». Nonostante le differenze tra i due progetti, Salvini è fiducioso di ottenere l’approvazione dell’esecutivo.

Lievi Difformità

Il decreto legge si concentrerà sulle «lievi difformità» edilizie, riservando gli interventi più significativi alla delega per la riforma del Dpr 380, il Testo unico dell’edilizia. La norma prevista per risolvere il problema dei grattacieli di Milano, considerati abusivi perché realizzati con una Scia anziché con un permesso di costruire, dovrebbe essere inclusa nel decreto legge durante l’esame parlamentare.

Ciò che sarà tollerato

Il decreto mira a sanare principalmente le difformità di natura formale, come quelle relative agli interventi precedenti al 1977, quando le varianti in corso d’opera non erano regolamentate. Altre difformità, di natura «interna», impediscono di accertare lo stato legittimo dell’immobile o di ripristinare la situazione originaria. In questi casi, si prevede una rimodulazione delle «tolleranze costruttive» relative ad altezze e superfici, attualmente fissate al 2%. Le tolleranze saranno ridefinite in modo inversamente proporzionale alle dimensioni dell’abitazione, con maggiore flessibilità per le abitazioni più piccole.

Alcuni interventi richiedono oggi la doppia conformità alle normative dell’epoca e attuali. La nuova norma prevede la sanatoria basata sulla sola conformità alla disciplina edilizia dell’epoca, mantenendo però la doppia conformità urbanistica. I Comuni potrebbero subordinare la sanatoria alla realizzazione di interventi specifici, anche strutturali, per garantire il rispetto delle normative sismiche, igieniche, sanitarie ed energetiche. Inoltre, l’accertamento della conformità potrebbe essere accompagnato da quello della conformità paesaggistica.

Le Concessioni Balneari

Venerdì, il governo potrebbe affrontare anche il tema delle concessioni per gli stabilimenti balneari. Il Consiglio di Stato, con tre sentenze emesse ieri, ha bocciato le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali, ritenendole contrarie alle norme UE, indipendentemente dalla scarsità delle risorse. I Comuni dovranno quindi bandire le gare entro il 2023, al massimo entro il 2024.

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