Prezzi agricoli, blocco dell’export e rischio per la sicurezza alimentare dell’Ue

La guerra in corso, la forte dipendenza dalle importazioni di energia, fertilizzanti e mangimi, ha ulteriormente aggravato l’aumento dei prezzi agricoli spingendo quello del grano alle stelle.

La Russia e l’Ucraina rappresentano un quarto del commercio mondiale di cereali la cui scarsità sui mercati, insieme al caro energia, rappresenta una grave minaccia per la sicurezza alimentare anche per l’Unione europea nel medio e lungo termine.

A seguito di una interrogazione fatta con colleghi di Forza Italia – PPE, il Commissario europeo all’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski, ha sottolineato che, al momento, la sicurezza alimentare nell’UE non è a rischio, ma anche che l’invasione dell’Ucraina e il forte rialzo dei prezzi delle materie prime a livello mondiale sta mettendo in luce le vulnerabilità del nostro sistema alimentare.

Tale situazione preoccupa molto le aziende agricole nonostante siano stati previsti sostegni per 500 milioni di euro, attingendo alla riserva per le crisi, la deroga temporanea ad alcuni obblighi relativi ai pagamenti di inverdimento e il versamento di livelli più elevati di anticipi sui pagamenti diretti e sulle misure di sviluppo rurale.

È evidente però che il delicato scenario complessivo richieda una riorganizzazione anche delle varie strategie europee affinché i nostri agricoltori non incontrino ulteriori difficoltà e riducano ulteriormente la loro produzione.

Forza Italia sta insistendo a Bruxelles per far capire che, pur condividendo gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, in questa fase è necessario dare il massimo supporto agli agricoltori e creare condizioni per stabilizzare la nostra autonomia alimentare e non essere vulnerabili.

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