L’ipotesi delitto politico alletta Carlo e Francesca Marcucci della indipendente “Tribù d’Art”
Un incontro, un’idea e il fuoco sacro della creatività è divampato, suggellato da un caffè a Montecarlo, complice la 19esima edizione del Montecarlo Film Festival de La Comédie. La strada tracciata dal regista Carlo Marcucci, insieme a sua moglie Francesca, non nasce per caso.
Da tempo l’ipotesi sul delitto Pasolini come omicidio politico, avanzata dal giornalista, esperto in criminologia Michel Emi Maritato presente alla kermesse cinematografica, ha varcato i confini dei media, riaccendendo i fari su quella oscura notte del 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia e potrebbe diventare un film. Non serve scavare a fondo per capire che in molti avrebbero desiderato togliere di mezzo quella limpida voce, così scomoda per il potere che in quegli anni si andava consolidando. Anni Settanta, vento di cambiamento aria di rivolte, memori di quel ’68 che sconvolse il mondo.
Da più parti si invocava un ribaltamento istituzionale, politico, sociale mentre un potere ancorato ai suoi privilegi non mollava la presa. Pasolini, l’intellettuale scomodo, con un articolo a sua firma sul “Corriere della Sera”, esattamente un anno prima, il 14 novembre 1974 si scagliava contro i presunti autori “di quello che viene chiamato golpe” e che in realtà, sarebbe un “sistema di protezione del potere”.
Quanto basta, per riaprire il caso o, meglio ancora, per riportare quella sete di verità di nuovo alla ribalta. Pier Paolo, appassionato ed esperto giocatore di calcio, altro 1 metro e 67 su 59 chilogrammi era un fuscello. Secondo “er Pecetto”, al secolo Silvio Parrello, oggi artista e un tempo ragazzo di vita, “era il fuscello più forte che noi ragazzi avessimo mai incontrato. Ce ne volevano quattro per vincere a botte con lui”. Ecco, anche questo era l’intellettuale scomodo. Come poteva, un gracile Pino Pelosi averla vinta tra le tenebre di quel luogo torbido?
Questo, e tanti altri interrogativi si affacciano, risvegliati da quelle ombre che ottenebrano altre morti inquietanti, da Aldo Moro a Raoul Gardini, passando per i tanti delitti irrisolti o enigmatici che hanno tracciato la nostra storia. Chi meglio della coppia Marcucci, reduce dal successo del film “Dogmatique”, basato su un testo di Tolstoj, potrebbe meglio interpretare le inquietudini dell’uomo e le trame del potere?