Il 23 marzo si è svolta (diciamo…) una riunione ufficiale in video conferenza tra i coordinatori della Commissione LIBE – Affari Interni e Giustizia. La prima in assoluto, dopo l’esplosione del covid-19 in Europa.
Ebbene dopo un’ora e mezza di tentativi, il presidente della Commissione LIBE ha dovuto alzare bandiera bianca.
Impossibile sentirsi l’un l’altro.
Impossibile vedere e ascoltare l’intervento del Commissario Johansson a causa dei problemi di connessione.
L’Unione Europea non riesce a fare una videoconferenza che ormai intasano le nostre giornate.
All’ordine del giorno della suddetta riunione non c’era mica l’emergenza coronavirus, ma un’azione di condanna della legge che ieri si è votata in Ungheria: in virtù della quale si attribuisce al governo Orban la possibilità di emanare decreti di urgenza fino al termine dell’emergenza sanitaria. Sostanzialmente quello che sta facendo da settimane il premier Conte in Italia.
Però Orban è, tecnicamente, passato dal voto del parlamento.
Mentre Conte avendo diramato l’emergenza sanitaria il 30 gennaio è andato avanti a colpi di DCPM in diretta Facebook.
La sintesi di tutto è la seguente: Orban è il brutto e cattivo che vuole essere il dittatore d’Ungheria, mentre in Italia si può fare tutto, se hai gli amici giusti a Bruxelles…