Anche quest’anno il Natale è dietro l’angolo e, come in tutte le feste, si deve mettere da parte qualsiasi sentimento negativo o lasciarsi andare a quelli buoni, al calore familiare, all’amore. Però, c’è chi in realtà le odia (incredibile, ma vero!) e vorrebbe scomparire fino alla Befana. Molti si sentono giudicati dal Natale perché si sentono fuori posto: il problema è il fattore famiglia e quegli sguardi inquisitori che fanno più danni dei canditi nei panettoni.
È proprio da qui che la miniserie “Odio il Natale” inizia, 6 puntate ricche di amore, odio, Natale, famiglia relazioni e la vita stessa.
Una sorta di deja-vu della vita familiare che capita spesso a tutti, anche se non lo ammettiamo: la complessità dei trent’anni e le aspettative familiari decisamente troppo alte. Quanti di noi single effettivamente viviamo un certo disagio nell’essere seduto dalla Vigilia di Natale a tavola con i parenti che chiedono per il trentesimo anno quando presenterai il tuo compagno? Ecco, magari pochi perché essere single può essere una scelta, una necessità e non necessariamente una sofferenza o un problema. Come nel caso di Gianna, che non vive per niente il suo status sociale come un problema: ha tanti amici, lavora come infermiera e vive con una certa stabilità che – attualmente – non è una cosa di poco conto da sottovalutare. Purtroppo, arriva anche il momento in cui si deve fare i conti con il proprio flusso di coscienza in cui bisogna confessare quanto ci si sente pressati e fuori posto anche con la propria famiglia. I suoi genitori la vorrebbero accompagnata, chi non vorrebbe i propri figli felicemente fidanzati e sposati! E per farli contenti promette di portare il suo ipotetico fidanzato a cena il 24 dicembre.
Dunque, 24 giorni di appuntamenti consecutivi pieni di flirt, di equivoci divertenti che renderanno la vita di Gianna una corsa contro il tempo. Ma sono momenti in cui Gianna riuscirà a capire una cosa importante che forse dovremmo tutti tenere a mente: l’amore è ovunque e si può manifestare in diverse forme. Basta solo saperlo apprezzare.
Perché l’arrivo dei trent’anni a volte chiede troppo o troppo poco, in cui ci si chiede “ma è davvero così terribile restare soli? E se smettessimo di cercare la perfezione dietro le apparenze e dare priorità alle nostre emozioni?
Non si può vedere “Odio il Natale” se non seduti sul divano a gustare una deliziosa cioccolata calda e la copertina di pile. Un mood particolarmente adatto alle vicissitudini amorose di Gianna e alla sua impreparazione alla vita di coppia. Ma chi dice che bisogna essere realmente preparati alla vita di coppia? La regola è… non seguire le regole!