Non è un paese per giovani

Immaginate di vivere in un Paese che dice di voler guardare avanti ma poi guarda sempre indietro, dove la classe politica si riempie la bocca di belle parole dicendo che i giovani sono il futuro e che vanno tutelati, ma poi ogni volta che bisogna far qualcosa per migliorare la vita di chi questa nazione dovrà portarla avanti c’è sempre qualcuno che storce il naso o si gira dall’altra parte.

Essere un giovane in Italia è il mestiere più difficile che ci sia e non lo scopriamo oggi: il grande tenore di vita italiano ha portato il Bel Paese ad essere il secondo  più longevo al mondo dopo il Giappone, ma questo non significa che milioni di ragazzi devono essere lasciati in disparte ad arrangiarsi senza che siano provvisti dei mezzi necessari a vivere in autonomia solo perché i genitori sono cresciuti in una Nazione che stava risorgendo dalle ceneri della guerra.  

L’esempio perfetto della considerazione dei giovani in Italia è proprio la pandemia dovuta al Covid-19: il 9 marzo tutti gli studenti, come da dpcm, sono stati messi dentro casa ed è iniziata la D.a.d (didattica a distanza): un sistema molto valido, se solo fossimo un paese tecnologicamente avanzato. Da quel momento, fino agli esami di maturità a giugno, nessuna considerazione, se non per la diatriba esami in presenza/a distanza. In tutto ciò, tutti gli studenti universitari hanno dovuto pagare le varie rette, con tanti che hanno rinunciato perché loro, o i loro genitori, non potevano permettersi di pagare, visto che il Governo non ha stanziato alcun mezzo di sostegno straordinario ai giovani studenti e le casse integrazione sono state erogate con mesi di ritardo.

Superata la prima ondata, i giovani sono diventati il capro espiatorio di un popolo egoista ed ignorante, che non ha perso occasione per incolparli della diffusione del virus, con l’aiuto dei mass media che segnalavano solamente assembramenti difronte discoteche ed altri luoghi d’aggregazione giovanile piuttosto che episodi in cui erano coinvolte maggiormente persone adulte perché così “fa più notizia”. Giunti a settembre, i ministri deputati alla gestione di scuole ed università non hanno praticamente deciso nulla rimettendo tutte le scelte alle scuole e agli atenei (praticamente se ne sono lavati le mani) e quando i contagi sono inevitabilmente risaliti, hanno fatto l’unica cosa che non serviva assolutamente a nulla: l’alternanza tra studio in presenza e D.a.d, sballottando gli studenti a destra e sinistra senza veramente provare a risolvere il problema (cosa non semplice visto che l’Italia da anni taglia fondi alla formazione dei propri figli, per poi lamentarsi delle nuove generazioni, praticamente la cosa più ipocrita che si possa fare). A tutto ciò vanno aggiunti tutti i coprifuoco possibili, pensati con un occhio di riguardo ai giovani, perché non si mette un coprifuoco alle 22 o a mezzanotte per gli anziani o le famiglie. 

Tutta questa situazione ha gettato una generazione nel caos, con ragazzi che hanno abbandonato gli studi e altri che hanno affrontato periodi molto pesanti a livello psicologico, arrivando anche a qualche caso di suicidio o tentato tale, una cosa assurda se si pensa che lo studio dovrebbe essere fonte di cultura e non di morte. Tutto questo è inaccettabile,  perché se davvero i giovani sono il futuro,’come può questa Nazione continua ad abbandonarli? Perché per qualsiasi cosa la colpa è sempre dei giovani? Perché la nostra politica continua ad infischiarsene, nonostante le continue richieste d’aiuto da parte di migliaia di ragazzi? Perché in questa nazione i giovani non hanno diritto ad esprimere la propria opinione e ad essere ascoltati senza essere trattati come degli stupidi da persone probabilmente meno acculturate di loro? 

Allora vorrei rivolgermi a tutti quei genitori che hanno un figlio studente che sta vivendo questa situazione assurda e dire loro:” E’ Veramente questo il futuro che volete per vostro figlio?”. 

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