Sabato 11 maggio, al Salone del Libro di Torino, in una sala “talmente lontana da sembrare in un’altra città”, come scherza Chiara Reale, si è svolta la presentazione di Ne/oN, nuovo imprint delle Edizioni e/o dedicato alla narrativa di genere e al fantasy.
La sala Lisbona al Centro Congressi del Lingotto, effettivamente, sembra quasi impossibile da raggiungere, in un dedalo di corridoi presidiati da ragazzi dello staff che danno indicazioni. Ma nonostante la lontananza dai padiglioni la sala è piena, il pubblico è giovane e in fermento, e molti già sanno di cosa si sta per parlare.
Sono presenti come relatori i due curatori del progetto, Chiara Reale e Marco Rana, professionisti del settore editoriale già da un po’, conoscitori del vecchio mondo, esploratori consapevoli del nuovo. La moderatrice è Giorgia Demuro, libraia e traduttrice.
Chiara Reale dà subito un’idea di questa iniziativa che non è né una casa editrice né una collana, piuttosto un ibrido, dice, che vuole dare il giusto riconoscimento a una letteratura finora bistrattata dalle élite culturali, vittima di una distinzione tra alto e basso ormai anacronistica.
Ne/oN pubblicherà infatti, a partire da settembre, narrativa di genere, fantasy e speculative fiction, libri anche molto diversi tra loro ma legati dal fil rouge dell’interesse del pubblico, la priorità per i curatori del progetto. Prima della realizzazione c’è stata l’analisi dei gusti dei lettori e delle tendenze degli ultimi tempi. È impossibile non notare il fermento che questa tipologia di letteratura sta attivando nel settore editoriale, grazie anche e soprattutto alle nuove generazioni, portatrici di un modo nuovo di leggere.
Marco Rana ci tiene a ringraziare Eva Ferri, editrice di e/o e ideatrice insieme a loro del progetto, dicendo che il compito difficile dell’editore è proprio quello di immaginare un futuro che ancora non c’è, e scommettere sulle idee e non sui fatti, sostituendo poi alle figure mentali la realtà concreta, la cosa tangibile: il libro. Ecco perché, secondo lui, in editoria dovrebbe esserci più avventatezza.
Reale aggiunge che, anche nel caso di Ne/oN, il preconcetto visivo è stato fondamentale: per capire se un libro è giusto va immaginato finito, dice, e loro lo hanno fatto mettendo addirittura il logo del nuovo marchio sulle bozze di copertina, cercando di figurarsi il risultato definitivo.
Insomma, sembrano essere alla fine i tempi dell’editore protagonista plasmatore di una cultura basata sul famoso intellettuale della torre d’avorio; l’approccio editoriale più giusto per i nostri tempi, secondo i curatori del progetto, è quello di porsi come mediatori tra un pubblico che si conosce e si ascolta, e il mercato di acquisizione. È necessario partire dall’annullamento del sé: l’ego dell’editore è importante, ma va maneggiato con cura, cercando in svariati casi di annullarsi e porti come vessel della comunità di lettori. Seguire una sensibilità editoriale novecentesca può sicuramente dare il giusto peso alla qualità letteraria, ma è necessario ricordarsi di ascoltare il pubblico, essere porosi, farsi invadere. “Ne/oN come imprint e spugna”, propone giustamente Giorgia Demuro.
Non si può ignorare la rivoluzione che la nuova generazione sta portando all’editoria, diffondendo un modo di leggere basato sulla condivisione. Chiara Reale sottolinea quanto questo sia cambiato nel tempo: se fino a pochi anni fa il giovane appassionato di libri poteva passare come sfigato, con internet si è aperta una porta su community di appassionati delle stesse materie, che trovano ascolto e accettazione l’uno nell’altro. E inoltre, va detto, si sta finalmente demistificando il preconcetto che considera la letteratura di genere narrativa di serie b, anche grazie a una nuova generazione che a questa produzione dà visibilità e valore, salvando gli editori che invece ci hanno sempre creduto. Ecco quindi che crollano le vecchie categorizzazioni senza bisogno di una guerra, e alto e basso si sfumano nelle nuove abitudini e sensibilità dei lettori moderni. Che, con molta semplicità, leggono ciò che gli piace davvero.