Musa Juwara: dalle notti insonni alle luci di San Siro

Ci sono dei momenti precisi nella storia del calcio che hanno la capacità di cambiare qualsiasi tipo di risultato.

Le luci di San Siro sono spente. Il pubblico è assente. Il clima è torrido. Si direbbe quasi una «domenica bestiale». Se non fosse che alle 17:15 si gioca il match Inter-Bologna. È una gara molto tesa, sbloccata al 22’ dal solito Lukaku che ribatte sulla conclusione di Lautaro sporcata dal palo. Sono venti gol in stagione per Romelu Lukaku, che diviene cosi il terzo marcatore del massimo campionato italiano.

Il rientro in campo per il secondo tempo non sorride al Bologna che al 57’ perde Soriano dopo un diverbio con l’arbitro, dove il centrocampo rossoblù avrebbe esclamato al direttore di gara «sei scarso».

Al 62’ cambia però la gara: Dijks entra male su Candreva, l’arbitro fischia.

È rigore.

Ci sono dei momenti precisi nella storia del calcio che hanno la capacità di cambiare qualsiasi tipo di risultato. Alcuni lo avvertono subito. Altri, meno esperti, credono che tutto giri per il verso giusto.

Al 62’, Skorupski «battezza» l’angolo, ribatte il tiro di Lautaro e successivamente la ribattuta di Gagliardini.

È la prima volta che Lautaro sbaglia un rigore in questo campionato. È il Bologna ora a fare la gara.

Dodici minuti dopo.

Minuto settantaquattro.

Gagliardini non intercetta al limite dell’area e Juwara è libero di sprigionare il suo sinistro, battendo Handanovic. 1-1 a San Siro.

Il vento ha cambiato direzione, direbbero gli esperti. Un classe 2001 è riuscito a battere Handanovic.

Era il 2016, quando lo Stadio di San Siro sembrava solo un lontano miraggio per un quindicenne che veniva dal Gambia. Uno dei migliaia di ragazzi che, senza genitori, è arrivato sulle coste della Sicilia, sperando in un futuro migliore. Sperando che dal centro di accoglienza di Ruoti, provincia di Potenza, qualcuno scoprisse il suo talento. La Virtus Avigliano lo nota e l’allenatore Vitantonio Summa, non solo lo schiera nella formazione ma diventa suo genitore affidatario. A scommettere su di lui, come riporta Goal.it, è il Chievo con cui gioca sotto età nella Primavera, finché non arriva la chiamata del Torino per il prestigioso Torneo Viareggio. Il Bologna, non può lasciarsi sfuggire Juwara e alla sua sesta presenza con i rossoblù, sigla il suo primo gol in Serie A.

Alla «Scala del calcio», rimangono tutti a bocca aperta.

Ci sono dei momenti precisi nella storia del calcio che hanno la capacità di cambiare qualsiasi tipo di risultato. Al 77’, Bastoni, difensore dell’Inter, rimedia il secondo giallo e viene espulso. Tre minuti dopo, è un altro gambiano a portare in vantaggio il Bologna. Musa Barrow ribalta il risultato e chiude la partita. Sono le 19:13 e l’arbitro fischia la fine. Le luci a San Siro, rimangono spente per l’Inter mentre si accendono i giovanissimi di Sinisa Mihajlovic.

Ci sono dei momenti precisi nella storia del calcio che hanno la capacità di cambiare qualsiasi tipo di risultato. Quest’oggi, qualcosa è cambiato. C’è nell’aria un sapore di sogni avverati, di speranze a lungo desiderate. Il sale e l’astio del mare quasi non si sentono più mentre i ricordi cominciano a collezionare momenti diversi. Momenti felici. Momenti da ricordare.

«Ho solo diciotto anni e ho segnato a San Siro, lo ricorderò per tutta la vita».

Queste le parole di Juwara, ai microfoni di Dazn, parole veramente sentite.

Parole che Juwara vorrà continuare a ripetere, lanciando un segnale a tutti coloro che arrivando in Italia, sognano di vivere momenti unici, credendo che un gol possa cambiare tutto.

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