Milano Off Fringe Festival: la seconda settimana continua con spettacoli imperdibili

Dopo la prima, seguitissima settimana, che ha fatto registrare il sold out per molti degli spettacoli in programma, parte il 3 ottobre la seconda metà del Milano Off Fringe Festival. Il Festival del teatro OFF e delle arti performative diretto da Francesca Vitale e Renato Lombardo, fondato nel 2016, continua il suo Viaggio tra la drammaturgia contemporanea, il teatro fisico, la stand-up comedy il teatro canzone. Nuove occasioni per scoprire artisti e progetti affascinanti e innovativi e di approfittare di un’offerta artistica eterogenea che abbraccia tutte le declinazioni delle arti performative. Ma anche nuove location sempre meno convenzionali, come la palestra Heracles Gymnasium, lo spazio Lineapelle e lo showroom Plinio il Giovane.

Tra gli spettacoli in concorso, in scena come di consueto in tre fasce orarie (pomeriggio, preserale e serale) da giovedì 3 a domenica 6, sono numerosi i debutti. Tra i protagonisti della prima settimana di ottobre, infatti, c’è spazio per indagare gli anfratti più cupi dell’animo umano, come in Io/Odio, portato all’Istituto C. Bazzi dai torinesi Santibriganti per indagare le radici del male. Lo stesso in cui si cerca il colpevole ne “Il capro”, che debutta nello stesso spazio.
Diversi dei progetti più affascinanti di questa seconda settimana si confrontano col male, che dilania ogni legame fin dalla notte dei tempi. Anche quello tra fratelli, come raccontano i Caino e Abele portati in scena da Hircocervus allo Slow Mill ne Il respiro del serpente. Un colpevole, quello biblico, trasformatosi poi in archetipo del concetto di Colpa, che la romana compagnia Fang a Imbonati 11 ArtHub – Microteatro indaga attraverso altre tre storie, che unite formano una Trilogia della colpa.

Ai labirinti e alle sfide interiori fanno eco quelle del mondo esterno. Così al Mou debutta Agata, una tragicommedia distopica che, sotto il nome della più temibile tempesta dell’ultimo secolo, riflette con ironia sulle difficoltà dell’esistenza moderna, nel tempo del cambiamento climatico. E di uno scenario drammatico quasi quanto il panorama lavorativo, dominato dallo Smart work da cui partono, per raccontare la precarietà del lavoro, i calabresi Mammut a Lineapelle, o l’abbandono a cui si condannano – sempre più spesso – gli hikkikomori, portati in scena in Eresia e Cosmesi, alla Fabbrica di Lampadine.

Non mancano i grandi protagonisti, dal palcoscenico alla letteratura. Al  Mou infatti c’è Italo, un viaggio metateatrale ispirato all’opera di Italo Calvino, ma anche i Jekyll e Hyde di Stevenson che rivivono a Quarta Parete in forma di one woman show, con la premiatissima attrice scozzese Heather-Rose Andrews.

Non solo letteratura, ma anche grande teatro: alle Officine Puecher, Ama Factory riporta in scena Anna Cappelli, capolavoro di Annibale Ruccello, mentre a Slow Mill arriva L’amore vince, commedia piena di divertimento ispirata all’Amore Medico di Moliere.


Continuano a farsi eco, anche nella seconda settimana, le voci delle donne, come l’ancella di Penelope di Resterò testimone, alle Officine Puecher. E quelle zittite, anche quando si tratta di scegliere sui propri corpi, come in Secondo Luca, che il milanese Teatro dei Lupi porta al Centro Studi Circolo Caldara. Anche a Lineapelle, con ImpostorA, si riflette sulla paura di vincere e sul sabotaggio di sé a cui le donne sono state troppo spesso educate. I molti toni che possono prendere le loro parole acquistano la forma leggendaria di Chimere, nel monologo portato dal bolognese Teatro degli Angeli di nuovo alla Fabbrica di Lampadine. Saranno le donne, ma soprattutto le professioniste più esperte sui loro diritti a prendere spazio e parola nell’appuntamento, coordinato da Francesca Vitale, che chiude il Festival: l’8 ottobre, con dieci avvocate del Foro di Milano, al Teatro Puntozero del Carcere Beccaria si dialoga di donne, diritti e Costituzione.

E se dall’immaginario ci si cala nel reale, anche quello più urgente, quale miglior occasione per rileggere la vicenda del rapimento di Aldo Moro in Tutti credettero che l’incontro tra i due giocatori di scacchi fosse casuale, all’Istituto Bazzi, o la lotta alla discriminazione attraverso l’amore anche nell’orrore assoluto dei campi di concentramento, come la racconta Bent, a Isolacasateatro. Ma anche per scoprire meglio, all’indomani della vicenda della pugile Imane Khelif, lo scontro epico di due Boxeur che portano con sé due mondi opposti e – per la prima volta – il teatro e il Milano Off Fringe Festival sul ring di una palestra, l’Heracles Gymnasium, in questo caso a partire dal 4 ottobre.
Il ring non è però l’unico spazio che debutta, nella seconda settimana di questa sesta edizione del festival. Si aggiunge anche lo spazio Plinio Il Giovane, che per quattro repliche è la casa delle tre storie di Radici, con Antonio Anzillotti De Nitto.

Non solo prosa, però. Nella seconda settimana debutta anche il teatro fisico di I’m leaving by Zo, che dalla Grecia porta al Circolo Caldara una partenza sempre sul punto di accadere, che sarà il pubblico a indirizzare. Anche questo fa parte di un’offerta artistica ricca e variegata che si arricchisce, naturalmente, dei grandi ritorni.

Tra le 208 repliche che compongono il calendario del festival, infatti, alcuni degli spettacoli in calendario accompagnano il pubblico milanese in un percorso di scoperta e riflessione che – celebrando il teatro in tutte le sue forme – lungo tutta la durata del festival

Presso l’Imbonati 11 ArtHub, innanzitutto, continua Il profeta scorretto – Giorgio Gaber, che riporta in vita il celebre cantautore milanese, chiamato a confrontarsi col presente, nell’epoca del politicamente corretto. Il teatro canzone non è sul palcoscenico solo con l’opera del suo inventore, ma anche con le composizioni di Cosmocomico, un originale spettacolo di monologhi e brani inediti portato al Mou da Marco Ligi, da Pesaro.

A sperimentare le multiformi declinazioni del teatro, sempre sospeso tra tradizione e innovazione, Zazà!, che a Isolacasateatro continua a portare il pubblico tra le maschere e i personaggi più vibranti e folkloristici della Napoli più autentica.

Porta invece lo spettatore fino in Ucraina News, uno spettacolo di teatro fisico che esplora l’influenza delle informazioni quotidiane sulle relazioni personali: è in scena allo Slow Mill. E poi, la sempre più amata stand up comedy, protagonista da tempo del Milano Off Fringe Festival, che quest’anno prosegue alla Fabbrica di Lampadine con ben due titoli: Schadenfreude, che con sarcasmo ci mette di fronte al segreto sollievo per le disgrazie altrui, e Sai chi ti saluta tantissimo?, la risposta che Mary Sarnataro ama dare a chi cerca di imporre disgrazie sempre nuove.

Evitando che diventino tragedie, come lo è invece la guerra raccontata in Cecchini, attraverso gli occhi di soldati e camerieri, a Quarta Parete.

C’è di che affascinare ogni sensibilità, e una settimana di Milano OFF Fringe Festival, in tutta la sua ricchezza ancora da vivere.

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