Meloni, Salvini, Berlusconi: a chi la leadership?

A chi spetterà la leadership del centrodestra? Questo è l’interrogativo che negli ultimi giorni ha animato il dibattito pubblico.

Meloni, Salvini o Berlusconi? Fratelli d’Italia, Lega o Forza Italia?

Per dovere di cronaca, è giusto ricordare che nel 2018 fu Salvini ad assumere il ruolo di leader dopo aver riscosso il 17,4%.

Salvini che, poco dopo, giurò da Ministro dell’Interno nell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte (maggioranza M5s e Lega).

Tornando all’attualità, Berlusconi ha espresso preoccupazione, dichiarando: “Con Meloni candidata Premier la coalizione perde voti. – per poi aggiungere – Lei è il nostro punto di forza, ma può allontanare i moderati”.

Salvini, invece, ha più volte ribadito che varrà la regola già valsa durante le elezioni politiche del 2018: “Chi prende un voto in più sceglie”. 

Regola condivisa da Giorgia Meloni, forte dei sondaggi che danno Fratelli d’Italia al 25%.

Linea che è stata confermata durante il vertice convocato mercoledì alla Camera negli uffici della Lega, dove erano presenti Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Silvio Berlusconi (Forza Italia), Antonio De Poli (UdC), Luigi Brugnaro (Coraggio Italia), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Roberto Calderoli (Lega), Licia Ronzulli (Forza Italia), Antonio Tajani (Forza Italia), Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) e Antonio Saccone (UdC).

Di seguito il comunicato del centrodestra al termine del vertice: “I leader del centrodestra hanno raggiunto pieno accordo e avviato il lavoro con l’obiettivo di vincere le prossime elezioni politiche e costruire un governo stabile e coeso, con un programma condiviso e innovativo. La coalizione proporrà al Presidente della Repubblica quale premier l’esponente indicato da chi avrà preso più voti. È stata trovata un’intesa per correre insieme nei 221 collegi uninominali, selezionando i candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti. Il centrodestra presenterà anche una lista unica nelle Circoscrizioni Estere e ha istituito il tavolo del programma che si insedierà nelle prossime ore. L’unità del centrodestra è la migliore risposta possibile alle accuse e agli attacchi, spesso volgari, di una sinistra ormai allo sbando, con una colazione improvvisata, che gli italiani manderanno a casa il prossimo 25 settembre”.

Oltre al discorso leadership, altro punto trattato nel corso del vertice è stato il criterio di divisione dei collegi uninominali, che dovrebbero essere così divisi: 98 a Fratelli d’Italia, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia – UdC e 11 a Noi con l’Italia e Coraggio Italia.

Berlusconi, nel frattempo, ha corretto il tiro rispetto alle ultime dichiarazioni sulla Leader di FdI: “Giorgia Meloni ha tutte le carte in regola e l’autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all’Europa e all’Occidente”.

Si prospetta per i partiti del centrodestra, che correranno indipendentemente alle elezioni con una coalizione di almeno 5 partiti, una sfida “all’ultimo voto”

Gli ultimi sondaggi premiano Giorgia Meloni, ma tutto può cambiare nelle settimane a venire. 

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