Recentemente nel dibattito pubblico si è discusso nuovamente di Tangentopoli, uno degli argomenti più scottanti della storia italiana, grazie alle parole di Gherardo Colombo, pm di Mani Pulite, che ha curato la prefazione del libro di Enzo Carra “L’ultima Repubblica”, in cui afferma che durante le prime battute dell’inchiesta sarebbe stato consigliato ai politici coinvolti di confessare le proprie colpe e di uscire dalla vita pubblica in cambio dell’impunità.
Ma cosa rappresentò per il nostro Paese Mani Pulite (o Tangentopoli)?
Sarebbe troppo facile e scontato dire che si è trattato della fine di un’era e dell’inizio di un’altra, dunque bisogna cercare di entrare maggiormente nel merito per determinare cause ed effetti della vicenda, ripercorrendone i momenti salienti.
1989/90, in Italia si guardava al futuro con una certa speranza, poiché ci si era lasciati alle spalle un decennio di grande crescita che aveva segnato un forte aumento della produzione, che ormai era la quinta potenza economica mondiale.
Tutto questo ottimismo trovava conferma anche all’estero, poiché si prevedeva che l’Italia nel giro di dieci anni sarebbe diventata la prima potenza economica europea.
A livello internazionale uno stravolgimento arrivò nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino, che precedette di qualche anno la dissoluzione dell’URSS. Achille Occhetto capì che bisognava distaccarsi dagli ideali marxisti-leninisti e decise di sciogliere il Partito Comunista Italiano per creare un nuovo soggetto politico: il Partito Democratico della Sinistra.
Nel 1992, però, l’Italia era a una svolta epocale. Il 17 Febbraio infatti veniva arrestato Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio ed esponente molto in vista del PSI milanese, colto mentre intascava una tangente di 7 milioni di lire. Una volta trovatosi i Carabinieri nel suo ufficio, con la scusa di dover andare alla toilette prese un’altra tangente dal valore di 37 milioni di lire e tentò di gettare le banconote nel water ma venne scoperto e gli fu impedito di farlo. Craxi etichettò Mario Chiesa come un “mariuolo isolato”. Rinchiuso al carcere di San Vittore, Mario Chiesa disse al pm Antonio Di Pietro che il sistema delle tangenti era un fenomeno molto più esteso di quanto si potesse pensare.
Un senso di distacco iniziò a farsi largo tra i palazzi romani e le realtà locali, soprattutto nella parte settentrionale del Paese. La Lega Nord di Umberto Bossi, con l’utilizzo di messaggi semplificati riguardanti i bisogni della classe media italiana, riuscì ad imporsi alle elezioni Politiche del 1992 superando l’8% dei consensi. La Democrazia Cristiana ottenne il 29% dei voti (-4% rispetto alle Politiche del 1987) e la “nuova” formazione politica di Achille Occhetto, il PDS, riuscì ad ottenere solo il 16% (-10% al confronto con il risultato ottenuto dal PCI alle Politiche del 1987).
Immediatamente dopo le elezioni molti imprenditori e politici vennero arrestati, e la fuga di indagini quasi subito uscì fuori Milano fino a raggiungere Roma.
Questo accadde perché i politici di primo piano decisero di abbandonare i politici locali che a loro volta, sentendosi “traditi”, iniziavano ad accusare altri politici che facevano altrettanto. Uno scaricabarile che innescò un circolo vizioso.
In breve tempo si arrivò a colui che di Mani Pulite è stato il più noto indagato: il segretario del Partito Socialista Italiano, Bettino Craxi. Fu così che il 3 Luglio 1992, durante il suo discorso per la fiducia del Governo Amato, il leader socialista affermò: “Ciò che bisogna dire e che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare od illegale”.
Dicendo sostanzialmente che bene o male tutti sapevano o erano parte integrante di quel sistema ideato dai partiti per finanziare le loro attività politiche. Il 15 Dicembre di quello stesso anno Milano si svegliò con una notizia che ormai aspettavano tutti da parecchio tempo: Craxi era stato raggiunto da un avviso di garanzia. Da quel momento in avanti la popolarità del segretario del PSI, già gravemente compromessa, crollò del tutto.
Il 29 aprile del 1993 la Camera dei Deputati negò l’autorizzazione a procedere nei confronti di Craxi per quattro dei sei procedimenti intentati nei suoi confronti, scatenando così un’ondata di sdegno nell’opinione pubblica. Il giorno dopo una folla irruppe a Largo Febo attendendo Craxi all’uscita dell’Hotel Raphael, a Roma, e una volta uscito dalla porta principale fu ricoperto di insulti e gli vennero lanciati vari tipi di oggetti, soprattutto monetine, al grido “Bettino vuoi pure queste?”.
Il 15 Aprile 1994, con la fine della legislatura, terminò il mandato parlamentare e così venne meno anche l’immunità che ne derivava. Il 12 Maggio gli fu ritirato il passaporto ma era già troppo tardi poiché il 5 dello stesso mese era stato avvistato a Parigi. Il 21 Luglio 1995 Craxi venne dichiarato latitante.
Morirà ad Hammamet il 19 gennaio del 2000.
Tangentopoli così pose fine all’era delle grandi ideologie e aprì le porte a nuove formazioni politiche, come Forza Italia, che appartiene ancora allo schieramento politico attuale, creata da Silvio Berlusconi per concorrere alle elezioni Politiche del 1994 contro la coalizione guidata dal PDS di Achille Occhetto. Il Polo delle Libertà-Polo del Buon Governo riuscì a vincere le elezioni politiche, con Silvio Berlusconi che inaugurò il primo dei suoi quattro governi.
Questo esecutivo cadrà per via di un mandato di comparizione consegnatogli il 22 novembre 1994 mentre presiedeva a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata. Ad un mese di distanza, il 22 dicembre, in seguito al ritiro della fiducia da parte della Lega Nord di Umberto Bossi al suo Governo, Berlusconi rassegnò le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica, Scalfaro.
In totale, le inchieste legate a Tangentopoli hanno portato a giudizio 3200 indagati, di cui oltre 1200 sono stati condannati o hanno optato per il patteggiamento, gli assolti invece sono stati 498. Tra questi numeri però bisogna ricordare che ci sono state anche delle persone che hanno deciso di togliersi la vita per via di un clima fin troppo feroce che si era creato negli anni che vanno dal 1992 al 1994.
Tangentopoli quindi è stata una vera e propria svolta nella vita della Repubblica Italiana, non solo per quanto concerne la politica che ne è uscita radicalmente cambiata, portando l’Italia ad un sistema bipolare, ma soprattutto ha creato un nuovo fenomeno: portare in tutte le case degli italiani lo spettacolo di Mani Pulite, contribuendo a generare un sentimento di disprezzo nei confronti di chi si occupava della cosa pubblica. Craxi diceva “hanno creato un clima infame”, e forse tutti i torti non li aveva. È stato giusto far pagare le proprie colpe a chi ha sbagliato, nessuno l’ha mai messo in dubbio, ma consegnare persone alla gogna mediatica, alcune delle quali non hanno resistito alla pressione che si era creata decidendo di farla finita, quello sì che è stato infame.