L’ultimo chansonnier: Charles Aznavour

Esattamente due anni fa, l’1 ottobre 2018, il mondo della musica e dell’arte dava il suo addio a Charles Aznavour, uno dei più grandi interpreti e chansonniers della musica francese. Nato a Parigi il 22 maggio 1924 da genitori di origini armene, Monsieur Aznavour nella sua carriera d’artista ha scritto oltre 1000 canzoni, venduto 300 milioni di dischi in tutto il Mondo e partecipato ad oltre 60 pellicole cinematografiche in veste di attore. Gran parte della sua fama e notorietà a livello mondiale è dovuta al fatto di aver “oltrepassato” tramite la musica i confini della Francia e grazie alla sua capacità nell’interpretare perfettamente i suoi testi in 6 lingue differenti (francese, italiano, inglese, spagnolo, tedesco, russo), Aznavour è riuscito a calcare i palcoscenici più importanti del mondo. Egli iniziò la sua carriera artistica fin da giovanissimo; all’età di nove anni già si esibiva all’interno dell’ambiente teatrale parigino, ma il vero colpo di fortuna per Aznavour fu l’incontro con la celebre Edith Piaf, la quale lo portò con sé nelle tournée in Francia, negli Stati Uniti ed in Canada. Negli anni Sessanta l’istrionico Aznavour raggiunse il successo in terra francese, esibendosi anche a l’Olympia di Parigi, uno dei maggiori teatri a livello mondiale. Sempre in questo periodo, Aznavour scrisse ed intrepretò alcuni dei suoi grandi successi come “La Bohéme”, “For me, formidable”, “Que c’est triste Venise”, “Il faut savoir”, “Hier encore”, “Et moi dans mon coin”.

La discografia di Aznavour si basa principalmente sul tema dell’amore, raccontato dall’artista con grande maestria ed eleganza in tutte le sue forme.

Il 1970 si aprì con due suoi grandi capolavori: “Le cabotin” in Italia meglio conosciuta come “L’istrione”, canzone fortemente autobiografica, che racconta al meglio l’essenza dell’artista parigino e “Comme il disent”, uno dei suoi pezzi più intensi e drammatici, in cui Aznavour descrive la solitudine del “diverso”. Difatti il tema centrale della canzone è inerente all’omosessualità; questo testo fu scritto nel 1972, oltre quarantacinque anni fa. Ciò fa comprendere come Aznavour fosse già un grande visionario all’interno di una società chiusa e bigotta, che con il tempo non si è poi evoluta più di tanto. Di seguito un suo commento inerente alla canzone

 “Con il pubblico non ci devono essere tabù. Ho scritto la canzone ‘Comme ils disent’ perché tra gli amici che rimpiango di più ce ne sono molti omosessuali. Quando l’ho scritta nel ’72 mi hanno chiesto: Chi la canterà? – Ma io naturalmente, ho risposto. Ha avuto un successo immediato. Credo, inoltre, che questo brano abbia giovato alla causa degli omosessuali, che all’epoca erano oggetto di scherno e discriminazione”

Il pubblico italiano ha amato Aznavour incondizionatamente; tutti i suoi concerti hanno sempre registrato il “tutto esaurito”. Il linguaggio dell’arte è universale, per questo i testi nella loro traduzione in lingua italiana non hanno perduto la loro liricità. Molti artisti italiani hanno cantato le sue canzoni e hanno preso ispirazione dalla sua figura; negli anni 70’ Gigliola Cinguetti portò al successo in Italia la “Bohéme”, poi Milva incise “Hier encore” e Iva Zanicchi cantò “Il sole verde”. Mina fece conoscere al pubblico italiano il capolavoro di Aznavour “Ed io tra di voi” ed Ornella Vanoni eseguì “L’amore è come un giorno”. Massimo Ranieri, essendo un cantante-attore, ha dato alle canzoni di Aznavour una forte teatralità; nei suoi concerti ha spesso interpretato “L’istrione” e in occasione di uno spettacolo televisivo interpretò questo testo insieme a Renato Zero.

Charles Aznavour è stato uno di quegli artisti che ha segnato fortemente il mondo della musica, considerato da lui stesso come il suo pane quotidiano, difatti l’artista parigino non decise mai di abbandonare le scene, bensì di calcarle fino all’età di 94 anni, fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo respiro.

Ovunque tu sia… MERCI CHARLES!

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