È stato presentato venerdì 4 febbraio il prossimo titolo della stagione 2021/2022 del Teatro dell’Opera di Roma: a conquistare il palco del Costanzi sarà Luisa Miller, opera composta da Giuseppe Verdi all’età di 36 anni, che andrà in scena dall’8 al 17 febbraio per la regia di Damiano Michieletto.
Ad accompagnare la messa in scena dell’opera sarà il ritorno sul podio di Michele Mariotti, nominato come nuovo direttore musicale del Teatro. L’incarico, che sarebbe dovuto partire il 1° novembre 2022, era stato conferito da l’ex sovrintendente Carlo Fuortes, ora amministratore delegato della RAI.
La conferenza stampa di ieri ha invece sancito l’inizio immediato dell’incarico, così come spiegato dal nuovo sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone alla presenza del sindaco di Roma e presidente della Fondazione Roberto Gualtieri.
“Perché aspettare tanto? – ha detto Giambrone in una dichiarazione riportata dall’Ansa – È un bel segno che un musicista come Mariotti abbia accettato di cominciare prima accompagnando subito il teatro in nuova storia da scrivere. È la nostra casa e noi lavoreremo insieme sentendoci nella casa di questa città”.
“Sono davvero felice che Michele Mariotti abbia accolto la proposta di divenire da subito il nuovo direttore Musicale del nostro Teatro. Lo ringrazio molto perché è un segno importante che un musicista come Mariotti abbia accettato di accompagnare questo Teatro da subito in un nuovo cammino per costruire insieme una nuova storia. Condividiamo la stessa idea di teatro come una casa di tutti e spero che questa visione possa essere una storia bella e importante per il Teatro e per la città”.
“Sono molto contento di essere qui oggi al Teatro dell’Opera di Roma per presentare questa nuova squadra ed è bellissimo poterlo fare alla vigilia di una grande opera, Luisa Miller, che finalmente il Teatro Costanzi può portare in scena e che è l’opportunità per anticipare l’arrivo alla direzione musicale del maestro Michele Mariotti – ha dichiarato il sindaco di Roma Gualtieri, che ha aggiunto – Un grande direttore d’orchestra di livello internazionale che ci onora della sua scelta di svolgere questo ruolo per il Teatro dell’Opera di Roma portando non solo il suo talento e la sua preparazione musicale ma contribuendo a un progetto che, in piena sintonia con il sovrintendente, vuole sviluppare ancora di più la funzione dell’Opera come grande polo culturale della città, al servizio del Paese e della comunità internazionale. Un polo vivo, di eccellenza, che dovrà intrecciare sempre di più la sua attività con quelle della città e dei suoi municipi. Come amministrazione daremo pieno sostegno a questa progettualità”.
Un’importante celebrazione per il nuovo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, che già nel maggio 2021 aveva affrontato per la prima volta questo melodramma tragico in tre atti dirigendolo in forma di concerto a porte chiuse, in assenza di pubblico. L’esecuzione era stata trasmessa in streaming gratuito sul canale YouTube ufficiale Operaroma.tv.
“La voglia di cominciare a lavorare in questo teatro era davvero tanta – ha dichiarato il Michele Mariotti – Per questo con il nuovo sovrintendente Francesco Giambrone, con il quale c’è stata da subito una profonda sintonia di visione e di intenti, abbiamo deciso di anticipare l’inizio del mio contratto. Avrei dovuto iniziare il prossimo autunno, con ‘Les dialogues des Carmélites di Poulenc’ che inaugurerà la stagione 2022-2023, e invece parto subito, in questo mese di febbraio e con la Luisa Miller di Verdi, che trova finalmente le scene e il pubblico dopo l’esecuzione in streaming e in forma di concerto dello scorso anno. Ringrazio ancora il precedente sovrintendente Carlo Fuortes per avermi voluto qui, il presidente della Fondazione e sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il sovrintendente Francesco Giambrone per la rinnovata fiducia. Il Costanzi è la mia nuova casa, e ne sono molto felice”.
Un ‘nuova stagione’ che si aprirà con la prima di Luisa Miller, martedì 8 febbraio: il secondo sotto la supervisione del sovrintendente Francesco Giambrone, nominato lo scorso dicembre.
In un’intervista a Rainews, in occasione della prima di Káťa Kabanová dello scorso gennaio, Giambrone aveva dichiarato il suo programma come nuovo sovrintendente: quello di rendere il Teatro dell’Opera di Roma un luogo aperto alla città e a tutti i suoi cittadini: “Bisogna far convivere le due anime del teatro: quella istituzionale, del teatro come ruolo cerimoniale e di rappresentanza del paese; e quello di un teatro di prossimità, di comunità, che si apre a tutta la città e in cui tutta la città si riconosce”.