Ricorre oggi l’anniversario dalla nascita di Lucio Battisti, uno dei maggiori cantautori italiani, autore di musica anche per altri artisti come Gene Pitney, gli Hollies, Paul Anka e che ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di molte generazioni.
Un artista a tutto tondo, riservato e dedito a una vita consacrata alla magia della parola musicale, legato a Mogol e dal cui rapporto deriva l’immagine della vita e dei sentimenti di un’Italia che ha gremito di cultura, amore e sensibilità poetica.
Le sue esigenze di sperimentazione, in virtù di una musica libera dagli schemi e riconoscibile nell’immaginario collettivo, sono esplicative di un’anima complessa ed enigmatica, desiderosa di andare oltre le fittizie circostanze del quotidiano e di facilitare l’immedesimazione delle emozioni limpide che trasmetteva e che riescono a commuovere ancora oggi.
I versi di Mogol sono rimasti impressi nei ricordi di molti, basti pensare alla celebre frase «lo scopriremo solo vivendo» tratta da “Con il nastro rosa”.
La lode all’amore come sentimento puro, lungi dall’essere associata a una qualsivoglia banale celebrazione, emerge in ogni singolo ritornello, come quello dell’intramontabile “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, laddove la sofferenza, la paura, la delusione e, soprattutto, la potenza dell’amore, vengono messi in relazione con la potenza del mare:
“[…] Quando lei se ne andò, per esempio
Trasformai la mia casa in un tempio
E da allora solo oggi non farnetico più
A guarirmi chi fu
Ho paura a dirti che sei tu
Ora noi siamo già più vicini
Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi
Come può uno scoglio
Arginare il mare
Anche se non voglio
Torno già a volare
Le distese azzurre
E le verdi terre
Le discese ardite
E le risalite
Su nel cielo aperto
E poi giù il deserto
E poi ancora in alto
Con un grande salto […]”
Emerge la filosofia della sua parola poetica, attenta all’ascolto e alla cura di tutti gli aspetti del suo vissuto personale, elevando i sentimenti universali che accomunano tutti gli esseri umani.
L’unione tra emozioni (si ricordi anche “[…] Tu chiamale se vuoi emozioni”) e autobiografia culmina nel brano “I giardini di marzo” di un’infanzia sofferta e segnata dalla voglia di liberarsi dalle costrizioni che attanagliano l’animo umano e dalla voglia di vivere.
L’ultima apparizione in tv di Battisti – e che ricorderemo per sempre – risale al 1980, nel programma Musik & Gäste (“Musica e ospiti”) dell’emittente svizzera SRF, in cui esordisce col brano “Amore mio di provincia”.
[…]
Lo so, alla vita non dico di no
Io l’ho, il coraggio lo trovo, ce l’ho
Perciò, quindi, avanti con poca prudenza
Mio amore, mia allegra coscienza
[…]
E Panella ???