L’Italia riconosce la carestia dell’Holodomor come genocidio

Il 26 luglio 2023 il Senato italiano ha approvato la mozione bipartisan sul riconoscimento dell’Holodomor come genocidio del popolo ucraino.

L’Holodomor (in lingua ucraina moryty holodom, “procurare la morte con la fame”) fu una carestia provocata dall’Unione Sovietica dell’era Stalin, che colpì i territori ucraini fra il 1932 e il 1933, causando tra i 2,5 e i 10 milioni di morti – le fonti sono molto discordanti.

L’Holodomor è stata una tragedia configurabile come conseguenza diretta delle decisioni del governo centrale sovietico, che attuò un piano di industrializzazione forzata e collettivizzazione agraria della società sovietica colpendo diverse aree dell’URSS, in particolare l’Ucraina, soprannominata “il granaio d’Europa” per le sue terre fertili.

L’azione dell’Unione Sovietica aveva come obiettivo la dekulakizzazione, ovvero la persecuzione ed eliminazione sistematica dei kulaki – i contadini indipendenti che, secondo l’Unione Sovietica, si arricchivano sfruttando le risorse del popolo.

Forti oppositori di Stalin, i kulaki si rifiutarono di cedere i propri raccolti compiendo un grave atto di ribellione contro il regime. Privati delle proprie terre, i kulaki furono costretti a aderire ai kolchoz, le fattorie collettive di Stato.

La decisione del Senato

Nel 90° anniversario dell’Holodomor, il Senato italiano ha riconosciuto questa tragedia come un crimine contro l’umanità, con l’obiettivo di promuoverne in Italia e all’estero la consapevolezza e il ricordo[1] in un momento storico particolarmente delicato per l’Ucraina.

Infatti, il Senato ha equiparato l’Holodomor alla guerra scatenata da Putin nel 2022 che – secondo quanto espresso nel testo della mozione – «prosegue un disegno imperiale ed egemonico volto a estendere la sfera d’influenza russa su diversi territori precedentemente appartenenti all’ex Unione sovietica, in particolare l’Ucraina»[2].

Il riconoscimento del genocidio da parte dell’Italia è stato accolto con favore dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha elogiato tale decisione in un tweet: «Accogliamo con favore la decisione del Senato italiano di riconoscere l’Holodomor degli anni 1932-1933 come genocidio del popolo ucraino. Nel 90° anniversario dell’Holodomor, questo passo dimostra che ci sarà giustizia per le vittime passate e presenti del regime del Cremlino!».

La reazione dell’ambasciata russa

Mosca non ha mai riconosciuto tale crimine contro il popolo ucraino.

A 90 anni dalla tragedia, pochi giorni prima del voto, l’ambasciatore russo a Roma ha inviato una lettera al Senato proprio in merito all’Holodomor, ribadendo le posizioni della Russia e sostenendo che «fu una tragedia comune, risultato della sovrapposizione di errori gestionali da parte delle amministrazioni regionali delle zone agricole dell’Urss sulle condizioni climatiche sfavorevoli dei primi anni Trenta il cui ricordo unisce i popoli di Russia, Ucraina e Kazakistan».

La lettera è stata poi pubblicata dall’ambasciata russa su Facebook.

L’ambasciatore russo ha invitato l’Italia a non seguire la propaganda del mito politico e ideologico sostenuto dalle autorità ucraine per compiacere le forze ultranazionaliste, neonaziste e russofobe, tentando così di influenzare la decisione dei parlamentari.

Immediata la risposta del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha affermato che «la lettera dell’ambasciata russa su Holodomor va respinta al mittente. Dobbiamo tenere aperto il dialogo con Mosca e sappiamo bene qual è la loro posizione. Noi la pensiamo in modo assolutamente diverso. Non condividiamo le affermazioni contenute nella lettera dell’ambasciata russa. L’ambasciatore è l’ambasciatore, ma lettere così si respingono al mittente».

L’Italia al voto, tra favorevoli e astenuti

La mozione ha trovato l’adesione di tutti i gruppi parlamentari. Tuttavia, non sono mancate le polemiche.

Infatti, su 135 presenze sono stati registrati 130 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astenuti, uno appartenente a Europa Verde e tre a Sinistra Italiana.

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