Al via il XII Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico che si terrà a Licodia Eubea (CT) dal 12 al 16 ottobre, organizzato dall’associazione Acheovisiva in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”.
I direttori artistici del Festival, Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, descrivono così l’evento:
“Scriveva Zygmunt Bauman: i confini dividono lo spazio; ma non sono pure e semplici barriere. Sono anche interfacce tra i luoghi che separano.
I confini costituiscono dei limiti condivisi con altri, delle linee di demarcazione tra realtà fisiche, sociali, culturali. Al tempo stesso, rappresentano dei punti di contatto, in grado di incidere nelle relazioni e nei rapporti, disegnando ponti o marcando fratture tra individui, popoli e società. E proprio la trasversalità interpretativa di questo termine, assieme alla sua grande attualità, a farne il fil rouge ideale per la XII edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico, un filo che si dipana all’interno dell’intero programma, dalla sezione cinematografica a quella degli eventi collaterali, e che coinvolge gli spazi stessi della manifestazione, non più limitati ad una sala proiezioni a diffusi in tutto il territorio licodiano: il nuovo Teatro della Legalità, l’ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, il Museo civico “Antonino DI Vita” e i suggestivi scorci del suo centro storico, dal Castello Santa Pau a piazza Stefania Noce. Le tante opere in concorso quest’anno provengono dal mondo intero, ed affrontano in modo più o meno diretto questa tematica. Lo fanno con grande originalità e sensibilità, adottando tecniche narrative e stilistiche spesso inedite. Il confine si pone tra cielo e terra, fra terra e abissi, tra vita e morte. Ma è anche lo spazio di un palcoscenico, quello su cui una storia va in scena: linea di separazione tra realtà e finzione o passaggio attraverso cui la vita può “sconfinare” nel sogno? O ancora, uno scavo archeologico, confine tangibile e intangibile al tempo stesso: un’interfaccia tra il mondo di oggi di chi lo vive nella sua contemporaneità, e il mondo come è stato e chi lo ha abitato prima di noi. È il varco, il limen – non più limes – a quanto spesso ci appare inaccessibile, indefinibile, sfuggente. Un varco aperto, che aspetta solo di essere oltrepassato”.
“È un onore per la nostra comunità – così il sindaco di Licodia Eubea Santo Randone – avere la possibilità di ospitare per il dodicesimo anno consecutivo una manifestazione con un così alto spessore culturale, dedicata principalmente alla divulgazione archeologica, in grado di coinvolgere non solo esperti e professionisti dell’Archeologia e dei Beni Culturali, ma anche studenti, visitatori, turisti e cittadini di Licodia Eubea.
Il Comune di Licodia Eubea è un borgo ricco di patrimonio archeologico, artistico e culturale e il Festival è per esso un momento di promozione in Italia e all’estero. Proprio in occasione del Festival, avremo il piacere di restituire alla cittadinanza il Teatro della Legalità, luogo in cui si terranno le proiezioni dei film che, mattina, pomeriggio e sera, riempiranno il grande schermo. Anche gli spazi della “Badia”, dell’ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara e del Castello Santa Pau costituiranno speciali location per i numerosi eventi collaterali che il Festival organizzerà nel corso dei cinque giorni previsti.”
Anche l’Assessore regionale ai Beni Culturali e all’identità Siciliana, Alberto Samonà, esprime entusiasmo per la crescita del “Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico” di Licodia Eubea: “Appuntamento imperdibile per studiosi, appassionati e neofiti sempre più attratti dalla conoscenza dell’Antico attraverso le arti visive” – aggiungendo – “Il palcoscenico è Licodia Eubea, un suggestivo borgo nel cuore dei monti Iblei, che ha tanto da raccontare: una storia millenaria, ma anche un ricco patrimonio culturale e tante tradizioni che permettono di immergersi in una Sicilia dall’anima antica, dallo spirito contemporaneo e con una grande consapevolezza identitaria.
“La scelta della nuova sede è certamente eclatante; questo è sintomo di come l’evento stia ampliando gli orizzonti nel coinvolgere sempre di più la comunità di Licodia e il suo tessuto urbano” – così Giacomo Caruso, Presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” – “sappiamo quanta ricchezza si conserva in questi piccoli centri e sappiamo anche come oggi il visitatore sia alla ricerca del rapporto diretto con le popolazioni, con il paesaggio e l’ambiente; vale a dire alla ricerca del turismo esponenziale. Pertanto – conclude – se si vogliono cogliere le tante opportunità economiche e sociali che l’industria turistica offre, è essenziale trovarsi preparati ad accogliere la crescente massa di turisti che in un prossimo futuro si riverserà nell’entroterra isolano, alla ricerca di luoghi ancora integri; in tutto ciò, il Festival ha un ruolo essenziale nella promozione di Licodia, ruolo che l’Archeoclub s’impegna a ricoprire da quarant’anni, prodigandosi per il patrimonio culturale del territorio”.
Non ci resta che immergerci in questa quattro giorni, tra cinema e archeologia.