L’effetto Greta

Greta sbarca a Roma e conquista i romani, una tappa alla volta in questa Settimana Santa: mercoledì scorso, vivace scambio di battute con papa Francesco, che la ragazza ha ringraziato per l’impegno e la testimonianza in favore dell’ambiente. Il Santo Padre ha ricambiato con un convinto “Go on”, con l’esortazione ad andare avanti e non fermarsi.

A Palazzo Madama, giovedì, occhi e videocamere dei giornalisti puntati su di lei per la maggior parte del tempo: la conferenza sul clima ha visto Greta in compagnia di alcuni italiani che si spendono ogni giorno per informare correttamente sulle conseguenze del cambiamento climatico, Chiara Falduto e Federico Mascolo, curatori della piattaforma web “Due gradi”.

Ieri, venerdì 19 aprile, Greta ha conquistato Piazza del Popolo con la consueta manifestazione del venerdì di Fridays for future. L’evento si è protratto per tutta la giornata e la partecipazione è stata viva, soprattutto se si considera che si è trattato di un venerdì prefestivo e, per giunta, in un periodo in cui la fermata metro di Flaminio è praticamente la sola via di accesso utile al cuore del centro storico. Nonostante questo, le cronache parlano di 25000 manifestanti, risultato davvero notevole.

Alla manifestazione Greta è arrivata insieme ad attiviste coetanee, in mezzo ad applausi scroscianti che l’hanno accompagnata verso un palco adatto all’occasione, con l’elettricità alimentata da 120 biciclette a dinamo. Da questo palco ecosostenibile, ancora una volta Greta ha esortato i suoi coetanei a lottare per un lungo periodo e ha ribattuto agli adulti che la accusano di saltare semplicemente la scuola. Contro di loro, ancora una volta, l’accusa di indifferenza, di mancata lungimiranza, di egoismo, di avidità, perché sono loro, gli adulti miopi,  ad aver venduto il futuro delle nuove generazioni. Anche a chi la ammira, Greta risponde chiaramente che desidera svegliare le coscienze e non ricevere approvazione.

Per tutta la giornata si sono alternati sul palco rappresentanti di associazioni e gruppi studenteschi; c’è stato persino un flashmob realizzato da Treedom in collaborazione con gli alunni delle scuole di Firenze. Come sempre durante questi scioperi non sono state ammesse bandiere di nessun tipo, ma solo striscioni con messaggi, anche firmati; il messaggio è chiaro: vietato politicizzare, vietato inquinare una protesta chiara e lucida con la politica sporca degli adulti.

Tutti con Greta, dunque? Sembrerebbe di no: mercoledì scorso “Libero” ha titolato sarcasticamente la prima pagina su di lei, definendola rompiballe e scherzando sulla visita in Vaticano, immaginando un “Vieni avanti Gretina” pronunciato dal Pontefice; scelta, questa, che contrasta visibilmente col solito atteggiamento della giovane attivista, deciso, sicuro e impermeabile a qualsiasi critica e/o gioco di parole grottesco. Più matura di tanti adulti che, in questi giorni, la insultano pur se inattaccabile. L’effetto Greta, d’altronde, è proprio questo: faccia pulita,  lucidità, una causa per cui combattere, caratteristiche che ridicolizzano in automatico chi parla di marcio, di costruzione mediatica, di esagerazione, o chi, addirittura, osa scherzare sulla sindrome di Asperger della ragazza. L’effetto Greta è un raggio di sole, in tutti i sensi: una volta messa in luce qual è  la parte giusta per cui schierarsi, Greta ci fa intendere, con garbo, classe e lucidità, che non ci sono più scuse e che chi dice la verità non ha paura.

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