Armata Wagner. Storia, ideologia e rapporti con la Russia dell’Armata più famosa già del XXI secolo, quella di proprietà dell’uomo d’affari Evgenij Viktorovič Prigožin che ha scatenato la guerra interna e armata allo Zar Vladimir Putin.
CHI SONO
La Wagner è un’armata di soldati mercenari. Esercito quasi personale di uno dei più stretti collaboratori di Putin. Prigožin è un altro dei miliardari che ha potuto operare in Russia indisturbato proprio per la vicinanza politica-pragmatica con il Cremlino. Vi basti pensare che è stato inquisito e condannato per le interferenze nelle Elezioni Statunitensi del 2016, ha la nomea di essere il “cuoco di Putin” perché il presidente era solito ricevere gli ospiti internazionali e di caratura economica più che altro nei suoi ristoranti, di cui ne era però solo il proprietario. Data l’amicizia con Putin è arrivato nelle alte sfere russe arrivato ad abbracciare rapporti stretti con il Ministero della Difesa russa e il suo impero economico è cresciuto grazie alla stretta collaborazione con il Prezident.
NOME, COMANDAMENTI E IDEOLOGIA
Sul nome si sono fatte molte ipotesi, il trend maggiore è stato sull’origine del nome “Wagner” che ricorda il famoso musicista tedesco Richard Wagner preso a esempio nella Germania Nazista. La Germania Nazista viene associata a molti dei facenti parte l’armata ma più che altro a un carismatico militare, Utkin, cosparso di tatuaggi che ricordano il Terzo Reich e fan accanito di Adolf Hitler. Per l’associazione al compositore vengono anche chiamati “i musicisti” ma non viene riscontrata attività musicale nelle brigate.
Anche l’armata Wagner ha il suo decalogo di comandamenti, per lo più interessati alla difesa strenua della nazione russa.
Per l’ideologia non si è dovuta fare tanta strada, nonostante l’eterogeneità del gruppo e la componente pecuniaria molto forte. Devoti alla fede slava, si accostano a un’unione delle popolazioni russe, di duginiana memoria, con un accento su un movimento religioso-pagano moderno. L’influenza dell’estrema destra è notevole ma, come faceva notare la Chapman University della California, più nella misura di una sorta di nazismo esoterico data la presenza massiccia di simboli runici.
Possono entrare a far parte della Wagner, tranne eccezioni particolari, militari regolari russi in pensione tra i 35 e i 55 anni. La paga, senza bonus, da varie fonti interne è stata stimata tra gli 80 e i 300 mila rubli al mese, ovvero tra gli 850 e i 3300 euro.
COME SI È FORMATA
La brigata Wagner entra in azione nel 2014 nella prima guerra tra Ucraina e Russia. Negli oblast separatisti di Donetsk e Luhans’k sono presenti già allora e cominciano a farsi valere per aiutare la resistenza delle repubbliche contro l’esercito ucraino.
Già dalle prime azioni dei contractor alcune agenzie di difesa cominciano a inserire l’armata nei gruppi pericolosi o addirittura terroristici, non solo per la modalità di attacco inusuale e senza contratto con Stati ma anche per la presenza di molti soldati che provenivano dalla guerra in Cecenia. Tra loro, il carismatico Utkin che per anni è stato rilevato come capo della Wagner e che ha intessuto per i primi tempi i rapporti con il Cremlino.
Fino al 2013 è stato tenente colonnello e comandante di brigata del 700º distaccamento specnaz della 2ª brigata delle forze speciali della Direzione principale dell’intelligence russa, poi i movimenti finanziari sospetti, il lavoro per una agenzia privata di difesa contro la pirateria composta da ex militari russi e la comparsa della Wagner.
Utkin rimane più una figura di facciata, mentre il gruppo, che contava poco più di mille membri alla fine del primo scontro russo-ucraino, comincia a fare proseliti. Vengono reclutati soldati che hanno combattuto in zone di guerra ostili e che hanno partecipato anche da foreign fighter alle guerre in Siria, Libia, Cecenia, Repubblica Centrafricana.
Utkin viene visto in pubblico l’ultima volta in un ricevimento al Cremlino con Vladimir Putin e altri compagni della prima ora della Wagner. La crescita della fama di Utkin e la sua ormai frequente assenza fa capire che dietro c’è qualcun altro.
La formazione militare si ingrandisce e nel 2017 comincia a contare una decina di migliaia di unità, ma soprattutto comincia ad aprire sedi in Russia e nel mondo. Questo è stato paventato da molte agenzie di difesa ma effettivamente il quartier generale di Mosca era l’unica certa. Le intelligence di mezzo mondo avevano notato qualcosa di sospetto. E così è stato. Cominciano a contarsi gli interventi della Wagner in vari scenari di guerra, e proprio l’eterogenea latitudine dei teatri di conflitto portavano a due considerazioni:
- Erano presenti in altri paesi con quartieri generali strutturati
- Si erano creati distaccamenti in alcuni paesi e quindi vi era la presenza di soldati non russi. Infatti viene attenzionata l’unità serba e la Black Russians (soldati africani che avevano fatto parte alla guerra civile nella Repubblica Centrafricana.
Quartieri generali strutturati, l’ultimo aperto a San Pietroburgo in pompa magna l’anno scorso a San Pietroburgo, equipaggiamenti sempre più sostanziosi e tecnologici, soldati stranieri. Seguendo i soldi si è arrivati al proprietario attuale della Wagner: Prigožin.
I RAPPORTI CON LO STATO RUSSO
Putin alle domande crescenti sulla Wagner e Prigožin nel 2018 rispondeva che dovevano essere dentro un quadro giuridico altrimenti sarebbero illegali, ma che non ravvisava illegalità, inoltre disconosceva la presenza di Prigožin dietro alla Wagner. Il mondo però comincia a conoscere la Wagner e cominciano le prime accuse internazionali.
Si capisce dagli interventi precedenti nel teatro ucraino di guerra e dagli strani rapporti con il Cremlino, per ultima la vicinanza dell’uomo d’affari Prigožin e Putin, che la Wagner sia un’organizzazione paramilitare che si sta strutturando fortemente e che viene vista da Mosca come una pulitrice di faccende spinose, ufficialmente vengono chiamati per i conflitti dove c’è la cosiddetta plausible deniability, ovvero la possibilità di dichiararsi non coinvolti.
Con la vicinanza del miliardario russo al presidente e la crescente mole di lavoro per la Wagner le indiscrezioni di vari giornali, che riportavano fonti interne alle agenzie di difesa, hanno fatto pensare che l’armata fosse direttamente indirizzata dallo stesso Stato russo tramite l’Intelligence FSB (ex KGB), la stessa che ora è il braccio di Vladimir Putin per l’accusa pubblica a Prigožin.
Il caso odierno porta comunque agli stessi risultati, dato che la FSB tramite la Wagner ha fatto un grande reclutamento per la guerra in Ucraina, intercettando molti cittadini russi assolutamente non preparati. Il tutto ha portato a galla che Proghozin lavorasse solo per Putin e non per la Russia. Ha risposto il miliardario ponendo l’accento sulla proprietà dell’armata e ha fatto uscire alla luce tutte quelle che fino a ieri venivano rimbalzate dal Cremlino come illazioni.
Sappiamo così a oggi che la Wagner sotto il controllo più o meno dirimente del FSB ha condotto iniziative belliche dal 2014 in:
- Ucraina
- Siria
- Libia
- Madagascar
- Sudan
- Repubblica Centrafricana
- Serbia
- Venezuela
- Mozambico
- Mali
- Bielorussia
- Burkina Faso
- Ciad
- Moldavia
Con il suo gesto di ribellione Prigožin ha dato conferma di tutte le illazioni vere o presunte che circolavano dal 2014 a oggi sul conto della Wagner e dei Rapporti con il Cremlino.