Le elezioni italiane sono state sin da subito al centro delle chiacchiere dei media stranieri, a tal punto da dedicare le prime pagine alla vittoria di Giorgia Meloni, leader del primo partito – ad oggi – italiano Fratelli d’Italia. Pronostici e analisi non mancano per tentare di tracciare un disegno politico delle sue prossime mosse sulla scena internazionale e nazionale, sottolineando più volte che sarà la prima donna Premier in Italia e che guiderà il governo più a destra nella storia repubblicana.
Dalla Cnn a El Pais, dal Washington Post a Le Figaro, i media stranieri raccontano l’ascesa di Giorgia Meloni parlando di un ritorno dell’estrema destra e della preoccupazione delle sue mosse politiche nei confronti degli altri paesi europei.
Iniziamo dalla Spagna, con i titoli di due importanti testate giornalistiche: Il blocco di destra vince in Italia di ABC e L’estrema destra vince in Italia e scuote l’UE di El Mundo, secondo quotidiano spagnolo e vicino al Partido Popular.
Si parla addirittura di un amarcord del fascismo da parte dei corrispondenti esteri, di cui l’Italia sembra aver dimenticato le profonde ferite inferte durante l’era di Mussolini. Il corrispondente Jason Horowitz chiosa così: «[…] c’è un’altra forza all’opera: il lungo processo dell’Italia del dopoguerra – anche la politica – di deliberata amnesia per unificare la nazione che iniziò essenzialmente non appena la Seconda guerra mondiale finì. Oggi quel processo è culminato con l’arrivo della signora Meloni sul precipizio del potere, dopo diversi decenni in cui elementi di estrema destra sono stati gradualmente portati nell’ovile politico, legittimati e resi familiari agli elettori italiani (…)».
In molti pensano sin da subito di confrontare l’Italia di oggi con la Germania, che col tempo ha affrontato il suo passato nazista riconoscendo i propri sbagli. L’Italia, invece, sempre a detta di Horowitz, in tempi di guerra ha sempre avuto un piede in due scarpe cambiando alleanza quando serviva e dimenticando presto il proprio passato.
D’accordo con questa visione, il francese Le Monde che utilizza il termine postfascista: «Giorgia Meloni e il suo partito postfascista Fratelli d’Italia, ottengono un successo strepitoso». Non tarda ad arrivare la prima frecciata da parte della francese Elisabeth Borne, che ci tiene a precisare di rimanere sempre vigili insieme alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen in merito al rispetto dei diritti umani e al diritto sull’aborto, che è stata una delle tematiche più discusse della campagna elettorale della Meloni.
Il tema della tutela dei diritti ha aperto un altro dibattito all’interno delle forze governative internazionali, ovvero la paura che la Premier non sarà la classica interlocutrice moderata a cui sono stati abituati fino ad ora. Infatti, l’inglese The Guardian titola L’Europa teme uno sconvolgimento mentre l’Italia barcolla verso la destra. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia vota in un’elezione che ieri sera la dava come favorita per formare il governo italiano più a destra dai tempi della guerra, è il titolo de The Times.
Il tedesco Zeit, invece, chiosa così: Il fascismo degli italiani per bene. Per il settimanale, l’elezione della Meloni in Italia non significa un ritorno al fascismo perché – secondo lui – il Paese non ha mai abbandonato questa ideologia. Ma questo non significa che sia arrivata l’apocalisse!
Dall’altra parte dell’Oceano…
Washington Post, L’Italia elegge la prima donna premier e il governo più a destra dopo Mussolini, dedicando alle elezioni italiane un piccolo richiamo nella parte bassa della prima pagina dominata da notizie americane, oltre a quelle ucraine: dalle polemiche dei migranti in Florida alla gentrificazione di Oakland, dalla lotta contro la criminalità organizzata alla carenza di badanti che mette in difficoltà gli anziani. Il giornale ci tiene solo a ricordare nel suo spazio che il richiamo di un governo di estrema destra determinerà non poche preoccupazioni nella politica europea, con la preoccupazione che l’Italia si avvicini di più al blocco illiberale con Polonia e Ungheria.
Secondo il New York Times, il risultato in Italia è quello del trionfo nazionalista: l’Italia ha deciso di voltare pagina con l’elezione della Meloni, la cui lunga storia politica fatta di attacchi continui all’Unione Europea, ai banchieri finanziari e ai migranti ha fatto vacillare l’affidabilità del Paese nell’alleanza occidentale. Affidabilità che tende ancora di più verso il precipizio con la questione della guerra in Ucraina perché, sebbene la Premier sia dalla parte degli ucraini, alcuni suoi partner di coalizione sono stati i primi a criticare le sanzioni contro la Russia. Dunque, iniziano già ad essere elencate le incongruenze dell’alleanza italiana! Si ipotizza, infatti, che questa divergenza potrebbe rivelarsi fatale per la coalizione, portando ad un governo di breve durata. Altri, invece, sostengono che possa ammorbidirsi di fronte alle sanzioni europee nei confronti della Russia e far sì che poi l’Italia diventi l’anello debole che spezza la forte posizione unita dell’Ue contro lo zar.
Purtroppo, è un dato di fatto che la vittoria della Meloni arriva proprio nel momento giusto, ovvero in un momento in cui in tutta Europa vengono eletti partiti della sua stessa ideologia, il fascino del nazionalismo.
Il quotidiano Wall Street Journal titola così: un leader non sperimentato che affronterà la crescente recessione economica e la crisi energetica dell’Europa derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina. Affonda, poi, un colpo basso alla nostra nazione ricordandoci di essere vulnerabili rispetto alle altre forze alleate considerando solamente il debito pubblico pari al 150% del Pil. Meloni, consapevole di questa prospettiva poco piacevole che si potrebbe presentare con le sue mosse, ha cercato di rassicurare i mercati finanziari sul fatto che un governo guidato da Fratelli d’Italia cercherà di mantenere la disciplina fiscale.
Reazioni israeliane. Il quotidiano israeliano Haaretz decide di ricordare il passato italiano: Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, gli italiani votano in elezioni che possono portare l’estrema destra al potere.
Dal mondo dell’Est
Anche dalla Cina arrivano le considerazioni sul nuovo governo italiano in arrivo, riportando le parole del ministro degli Esteri cinese, Wang Wenbin: «Ci auguriamo che il nuovo governo italiano continui ad aderire a una politica positiva e pragmatica nei confronti della Cina, collaborare con la parte cinese, sostenere lo spirito di rispetto reciproco, fiducia reciproca, vantaggio reciproco e risultati vantaggiosi per tutti e continuare ad approfondire la cooperazione bilaterale in vari campi e scambi interpersonali e culturali, a beneficio dei due Paesi e dei due popoli».
Anche il quotidiano ungherese di destra, Magyar Hírlap, vicino al Primo Ministro Viktor Orbàn dice la sua sulla vittoria della Meloni: Durante la campagna elettorale, Meloni ha definito l’aumento dei prezzi del gas il passo più urgente.
In ultimo arrivano le reazioni di Mosca attraverso la voce di Dmitri Peskov: «I risultati delle ultime elezioni in Italia sono esclusivamente un affare interno del Paese, Mosca è pronta ad accogliere qualsiasi forza politica pronta a mostrare un atteggiamento costruttivo nei confronti della Russia».
In bocca al lupo Giorgia!