Il 6 giugno ‘84 Calvino venne invitato all’Università di Harvard per le Charles Eliot Morton Poetry Lectures: ciclo di sei conferenze in un anno accademico. Con Poetry si intende ogni forma di comunicazione poetica, con una scelta libera del tema. In questi incontri Calvino scegliere i valori letterari da conservare per il prossimo millennio. Si racconta che lui, in realtà, avesse materiale per ben 8 lezioni, l’ottava sarebbe dovuta essere Sul cominciare e sul finire. La sesta era Consistency.
La prima edizione delle Lezioni americane esce postuma nel 1988, edita da Garzanti. La nota introduttiva è scritta da Esther Calvino.
Le lezioni non verranno mai tenute da Calvino perché morirà il 19 settembre del 1985. Il libro riproduce il dattiloscritto così come è stato trovato da Esther Calvino in perfetto ordine.
Una delle Lezioni che più si lega al contesto contemporaneo, per via del dibattito che si è creato intorno, è quella legata al valore della visibilità. Quest’ultima non solo si presenta legata al mondo letterario, dunque all’immaginazione, ma è un valore fortemente discusso in un mondo come quello attuale permeato da una infinità di immagini, dove però sembra che l’elemento che viene meno sia l’identità di ciò che rappresentiamo, dunque l’esattezza, altro valore da salvare secondo Calvino.
Si parte dal Purgatorio in cui si presentano a Dante delle scene che sono come citazioni o rappresentazioni di esempi di peccati e virtù, sia come bassorilievi, sia come visioni proiettate davanti ai suoi occhi. Da principio come voci che giungono al suo orecchio, poi come immagini mentali. E queste visioni si vanno man mano interiorizzando. Secondo Dante il poeta deve immaginare visualmente tanto ciò che il suo personaggio vede, crede di vedere o sogna. Deve immaginare il contenuto visuale delle metafore di cui si serve per facilitare questa evocazione visiva.
Calvino sottolinea come esistano due tipi di processi immaginativi. Il primo è parte dalla parola e arriva all’immagine visiva; il secondo che parte dall’immagine visiva e arriva all’espressione verbale.
La questione sulla visibilità è primariamente letteraria e Calvino si pone una domanda importante per la letteratura contemporanea: come si forma l’immaginario di un’epoca in cui la letteratura non si richiama più a una tradizione ma punta sulla novità e sull’originalità?
Guardando a ciò che accade nel mondo dei social, la domanda di Calvino può estendersi su tutti gli ambiti. Da una parte siamo inondati da immagini, dall’altra si cerca l’originalità, ma si potrebbe anche dire che alla fine tutto torna a ripetersi e ciò che rimane sono delle immagini fittizie, una realtà confusa.
Nella letteratura, come sottolineato da Calvino, ma in tutti i contesti, diversi elementi possono costituire la visibilità e tra questi ciò che viene meno oggi è l’osservazione del mondo reale. Calvino include la visibilità tra l’elenco dei valori da salvare per avvertire del pericolo di perdere la facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di pensare per immagini.