Il Parlamento europeo nella plenaria di novembre ha approvato la proposta di revisione dei Trattati presentata dalla Commissione Affari Costituzionali da me presieduta.
Si tratta di un risultato importante e rappresenta una grande opportunità per riflettere sull’importanza dell’Europa, sulle sue potenzialità e sulle sue criticità. È l’inizio di un percorso complesso e sicuramente tortuoso ma può essere l’inizio di una pagina importante della storia della nostra istituzione e dell’Ue.
I cittadini lo hanno chiesto a gran voce ed il Parlamento ha ascoltato e agito: serve un’Unione europea diversa, un’Europa che abbia gli strumenti per reagire alle crisi con determinazione, che sia forza di unione, non di divisione e che sia un luogo dove ciascuno Stato membro possa prosperare da un punto di vista sociale, economico e culturale senza essere schiacciato da rigide regole economiche ormai datate.
Per raggiungere questo obiettivo però è necessario un cambiamento e questo cambiamento deve esserci adesso. L’integrazione europea è un percorso a tappe che ormai è fermo da troppo tempo, da quel Trattato di Lisbona del 2007 che necessita oggi di essere rilanciato con forza e convinzione.
La nostra proposta di revisione offre tanti spunti per una discussione sul futuro dell’Europa a partire dalla necessità di rafforzare la nostra democrazia attraverso il riconoscimento di iniziativa legislativa del Parlamento europeo e del ruolo di co-legislatore sul bilancio. Dobbiamo anche guardare però al ruolo dell’Ue sulla scena internazionale e accrescere la nostra credibilità come attore mondiale tramite, ad esempio, una Comunità Europea della Difesa.
La proposta del Parlamento adesso passa all’esame del Consiglio e spero che gli Stati Membri abbiano il coraggio di intraprendere mettendo da parte pregiudizi e nazionalismi che non vanno confusi con le identità nazionali e che trovano proprio nell’Europa il loro riconoscimento e punto di forza.