“La crioterapia non è una moda”: un approccio scientifico alla crioterapia

A lanciare l’allarme è Simone Ambrosino, ingegnere clinico e CEO di Cryoscience Italia, azienda leader nella tecnologia di settore 

Siamo agli ultimi scampoli di inverno e tra poche settimane l’aria di primavera ci condurrà con il suo tepore alla bella stagione e al sol leone estivo. Ed ecco che scatta la corsa verso la ricerca della perfetta forma fisica, e verso la tanta desiderata perdita di peso, anticamera della prova costume.

Quest’anno, tra i trattamenti più ricercati, svetta senza dubbio la Crioterapia, sconosciuta ad alcuni ma già praticata da tempo in strutture sanitarie, ma anche nei centri estetici e nelle palestre. Ma cosa è precisamente la Crioterapia? È di dominio comune il fatto che il ghiaccio aiuti gli atleti a recuperare più velocemente, dato che la sua azione migliora il microcircolo, riduce l’edema, l’infiammazione e di conseguenza il dolore. La crioterapia sistemica si basa su questo stesso principio: utilizza temperature cosiddette criogeniche (da -110°C a -140°C) per recuperare e migliorare più velocemente. E proprio i termini “Migliorare” e “Velocemente” vengono spesso usati in “maniera ambigua per creare pubblicità fuorvianti, con la conseguente diffusione di fake news. Un rischio, anzi un pericolo, visto e considerato che in ballo c’è la cura del nostro corpo”.

A lanciare l’allarme è Simone Ambrosino, ingegnere clinico e CEO di Crioscience Italia, azienda leader nella tecnologia crioterapica che collabora con importanti strutture sanitarie e prestigiose realtà sportive italiane e internazionali: “Al giorno d’oggi la Crioterapia viene purtroppo percepita come una moda o come un metodo miracoloso per curarsi e/o dimagrire: in tal modo, essa rischia di divenire un vero e proprio specchietto per le allodole che alcune realtà commerciali impiegherebbero per attrarre clientela per poi vendere, però, altri servizi legati, ad esempio, al mondo dell’estetica”.

Insomma, la disinformazione e la fake news sono sempre dietro l’angolo: “L’utilizzo di qualsivoglia tecnica crioterapica – ricorda il CEO di Cryoscience Italia – deve essere effettuato solo ed esclusivamente da personale formato e qualificato, con la supervisione di personale sanitario e previa esclusione di controindicazioni. Un utilizzo errato della terapia del freddo, infatti, può causare danni o effetti indesiderati anche gravi”. 

La pratica della crioterapia può essere utilizzata in ambito sportivo, fisioterapico, in ambito clinico: ci sono a supporto della crioterapia sistemica lavori scientifici in pazienti con artrite reumatoide, fibromialgia, dolore cronico, depressione e nell’obesità. E proprio quando si parla di “perdere grasso” la pubblicità e la comunicazione vengono rese fuorvianti. E purtroppo c’è tantissima gente – soprattutto in questo periodo dell’anno, quando salgono il desiderio e l’esigenza di perdere peso – che viene distratta dalla pubblicità ingannevole di alcune realtà che “vendono la crioterapia” come soluzione veloce per bruciare chilocalorie e quindi dimagrire in tempi rapidi. Una informazione parzialmente vera, assolutamente travisata e fatta percepire in maniera menzognera all’utente medio”.  

Le evidenze scientifiche disponibili supportano l’effetto benefico del WBC sul tessuto adiposo, soprattutto nell’infiammazione che lo accompagna.
 
Per questo motivo “Il primo grande messaggio da mandare a chi si avvicina alla crioterapia, soprattutto se si vuole integrare la crioterapia in un percorso terapeutico, è quello di rivolgersi in primis a personale sanitario – insiste Ambrosinoche abbia le conoscenze tecniche e le competenze professionali per seguire il paziente e valutarne le risposte al trattamento. Bisogna sottolineare incessantemente – conclude il CEO Simone Ambrosinocome la crioterapia sia innanzitutto un trattamento terapeutico: una puntualizzazione a mio giudizio importante in un Paese come l’Italia che, peraltro, non è ancora normativamente intervenuto per definire la Crioterapia e disciplinarla in maniera efficace e chiara. Un esempio su tutti: la crioterapia può essere applicata all’interno di centri estetici o palestre senza la supervisione di una figura sanitaria. Un assurdo da correggere quanto prima”.

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