La Crimea viene spesso menzionata nelle cronache che in questi giorni ci riferiscono dell’invasione russa dell’Ucraina e della drammatica guerra in corso. E’ noto che la Crimea, già facente parte dell’Ucraina, è stata occupata dalla Russia nel 2014 con un’operazione militare seguita da un referendum non riconosciuto valido dalla comunità internazionale. E alla congiunzione territoriale della Crimea con le cosiddette repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk mira dichiaratamente l’invasione russa definita dal Cremlino “operazione militare speciale”.
Ma la Crimea era stata, oltre un secolo e mezzo fa, teatro di un’altra importante vicenda bellica: La guerra di Crimea si combatté fra il 1853 e il 1856 e vide schierati da una parte la Russia e dall’altra l’Impero Ottomano, la Francia, l’Inghilterra e il Regno di Sardegna. La partecipazione di quest’ultimo – il Piemonte di Vittorio Emanuele II – fu voluta da Cavour allo scopo di fare emergere il regno sabaudo dalla marginalità internazionale in cui era confinato a causa delle sue piccole dimensioni e di favorire il suo inserimento a pieno titolo nel contesto diplomatico delle potenze europee. Il corpo di spedizione militare piemontese in Crimea, al comando dei generali Alfonso Lamarmora, Giovanni Durando e Alessandro Lamarmora, si comportò più che onorevolmente, in particolare nella battaglia della Cernaia e in appoggio alle truppe anglo-francesi nella conquista di Sebastopoli.
Non è questa la sede per un dettagliato resoconto della guerra di Crimea, ampiamente illustrata nei libri di storia. Basti ricordare come attraverso quella partecipazione Cavour ottenne l’esito sperato, sedendo con le grandi potenze europee al tavolo della pace di Parigi e gettando le basi per quell’alleanza franco-piemontese che tre anni dopo, nel 1859, consentì attraverso la seconda guerra d’Indipendenza, d’intraprendere il cammino verso l’unificazione dell’Italia.
Delle imprese belliche in Crimea si è voluta dare memoria tangibile anche attraverso l’intitolazione di alcune strade: Via Cernaia esiste in molte città italiane così come a Torino è presente Corso Sebastopoli e a Parigi Boulevard de Sébastopol.
In Crimea, non lontano da Sebastopoli, esiste un sacrario che ricorda i caduti del Regno di Sardegna, mentre un altro sacrario in loro memoria è presente nel cimitero cattolico di Istanbul.
La guerra di Crimea del XIX secolo e la guerra in Ucraina oggi: talora la storia annoda, a distanza di molto tempo, fili che tengono legati popoli, situazioni, luoghi apparentemente lontani. E oggi non possiamo non stupirci di come la Crimea, penisola che separa il Mar Nero dal Mare d’Azov, da noi piuttosto lontana e complessivamente poco più grande della Sicilia, sia per due volte crocevia di eventi militari e politici cui sono legati i destini dell’intera Europa.